CANBERRA - I due leader si sono sentiti telefonicamente questa marrina per discutere sia dell’esito elettorale che delle recenti tariffe imposte dagli Stati Uniti agli alleati, inclusa l’Australia.

“Ho avuto una conversazione molto cordiale con il Presidente Trump - ha dichiarato Albanese a Canberra -. abbiamo parlato dell’AUKUS, delle tariffe e di futuri incontri. Ha espresso la volontà di continuare a collaborare con me”.

La telefonata è stata la terza tra i due, ma la prima dopo l’introduzione di dazi del 10% su tutte le esportazioni australiane verso gli Stati Uniti. Entrambi i leader si incontreranno di persona al prossimo vertice del G7 in Canada, su invito del nuovo primo ministro canadese Mark Carney.

Trump ha elogiato pubblicamente Albanese per la sua affermazione elettorale, evitando di commentare le critiche secondo cui la sua presidenza avrebbe influenzato negativamente il sostegno al centrodestra australiano.

“Dell’elezione non so molto, ma so che Albanese è una brava persona - ha detto Trump dalla Casa Bianca -. Abbiamo avuto sempre un buon rapporto”.

Durante la campagna elettorale, Peter Dutton aveva tentato di prendere le distanze dalle linee politiche di Trump, ma il Partito liberale è stato accusato di ispirarsi alla retorica populista americana, in particolare in riguardo ai tagli alla pubblica amministrazione.

Le misure politiche di Trump hanno avuto un impatto anche in Canada, dove l’opposizione di destra è stata punita alle urne. Con questa telefonata, Albanese rafforza la sua posizione come interlocutore principale dell’Australia nei rapporti con Washington.