WASHINGTON - Né la Casa Bianca né il Pentagono hanno fornito ulteriori dettagli sull’operazione.

Secondo fonti riservate, Israele avrebbe chiesto a Trump l’accesso alle bombe penetranti GBU-57 Massive Ordnance Penetrators per distruggere l’impianto di arricchimento dell’uranio di Fordow, scavato in profondità nel sottosuolo. La GBU-57, che pesa oltre 13.600 kg, è progettata per colpire bunker fortificati grazie alla forza cinetica in aggiunta a una testata convenzionale. Può penetrare fino a 61 metri sotto terra prima di esplodere, e il suo utilizzo in serie permette di “scavare” ulteriormente a ogni esplosione successiva. Solo i bombardieri B2 americani sono in grado di trasportare questa arma.

Trump sta pubblicando aggiornamenti sulla sua piattaforma Truth Social, ma i server faticano a reggere il traffico intenso. Tra i messaggi diffusi, il presidente ha affermato: “L’Iran ora deve accettare di porre fine a questa guerra”. Trump ha inoltre condiviso un post di un altro utente che recita: “Fordow è sparita”.

Al momento non sono arrivate conferme ufficiali sull’effettiva distruzione dell’impianto di Fordow unitamente ai centri nucleari di Natanz ed Esfahan, ma la notizia sta facendo rapidamente il giro del mondo, alimentando tensioni già altissime in Medio Oriente.