NEW YORK – Donald Trump ha dichiarato che non farà un nuovo duello Tv con Kamala Harris. “Non ci sarà nessun terzo dibattito”, ha scritto in un lungo post. “Quando un contendente perde il match - ha aggiunto Trump su Truth - le prime parole che escono dalla sua bocca sono ‘voglio la rivincita’”.

Però, alla fine del dibattito di martedì i sondaggi hanno assegnato alla sua avversaria la vittoria. Anche i commentatori politici hanno riconosciuto che Harris ha avuto il controllo della situazione. Secondo il Washington Post, la campagna democratica aveva chiesto un secondo dibattito - il terzo per Trump dopo quello, il 27 giugno, con Joe Biden - prima che cominciasse il confronto di martedì sera.

“Lo dobbiamo al popolo americano di fare un altro dibattito, perché questa elezione e ciò che è in gioco sono più importanti che mai”, ha detto Kamala Harris, parlando agli elettori a Charlotte, North Carolina, rispondendo all’annuncio di Donald Trump di non volersi più confrontare in Tv. La candidata democratica, salutata dai suoi sostenitori, ha invitato gli elettori della North Carolina a “portare avanti il lavoro” lo stesso.

Dopo le accuse di J. D. Vance alle donne progressiste di preferire i gatti ai figli, la campagna di Donald Trump ha virato decisamente nella sua strategia: adesso accusa Kamala Harris di odiare i gatti. Sull’account del magnate e sui social il suo staff ha condiviso una serie di immagini di gattini che mostrano un cartello con scritto: “Non lasciare che mi mangino; vota Trump”. In un’altra appare un gatto arancione e la scritta: “Kamala mi odia”.

Le immagini sono create dall’intelligenza artificiale e puntano ad attutire l’impatto negativo della storia rilanciata da Trump durante il dibattito con Harris, quando l’ex presidente ha parlato di gattini e cani che vengono rapiti in Ohio per essere mangiati dagli immigrati haitiani. 

Quando il moderatore, David Muir, gli ha detto che la storia non aveva avuto conferme credibili, Trump si è rifiutato di fare un passo indietro.

Così, da giorni, i social americani sono inondati di meme raffiguranti gattini messi in pentola, in padella, al forno o dentro i panini, o cani che si mettono al volante di un’auto per cercare la salvezza, lontano dall’Ohio. La nuova scelta, un po’ ironica, un po’ no, di dipingere Harris come una donna che odia i felini appare ironica ma anche insolita, considerando che la storia è partita settimane fa quando sono emerse vecchie interviste in cui il candidato vice di Trump, Vance, aveva accusato le donne progressiste di essere “gattare” senza figli e che non avrebbero avuto diritto di decidere il futuro del Paese.

Subito dopo la fine del duello Tv tra Harris e Trump è arrivato, tra l’altro, l’endorsement alla Vicepresidente da parte di Taylor Swift, popstar seguita su Instagram da oltre 280 milioni di follower, che ha un’altra particolarità: non ha figli ed è contornata da gatti.

La scelta di Swift di appoggiare la candidatura di Kamala Harris alle Presidenziali americane ha prodotto un primo effetto: due siti che raccolgono le registrazioni per poter votare hanno avuto un boom di contatti. Il sito Vote.gov ha avuto più di 400mila visitatori nelle 24 ore dalla pubblicazione del post di Swift, in cui la cantante ha fornito il link.

L’incremento è enorme: dal 3 al 9 settembre, il sito aveva ricevuto una media di 30mila visitatori al giorno, mentre tra il 10, giorno del dibattito e dell’endorsement della cantante, e l’11 settembre, i visitatori sono stati 726mila.

Anche il sito Vote.org, gestito da una no-profit e citato nel post di Taylor, ha visto un incremento significativo del traffico: le nuove registrazioni al voto sono state 27mila, mentre altre 80mila hanno verificato il loro status di elettori. 

La campagna per le Presidenziali americane non ferma, comunque, il ricordo dell’11 settembre. All’indomani del duello di Philadelphia, Donald Trump e Kamala Harris si sono ritrovati a Ground Zero in occasione della cerimonia commemorativa dell’attacco terroristico di 23 anni fa. Assieme al presidente Joe Biden, uno accanto all’altro, hanno reso omaggio alle quasi 3.000 vittime di quelle stragi la candidata democratica con il suo vice Tim Walz e lo stesso Donald Trump con il secondo J. D. Vance.

L’ex costruttore è l’unico della sfida di novembre con radici a New York, oltre ad aver coltivato, per anni, stretti rapporti con l’ex sindaco Rudy Giuliani. Harris era in palestra in California quella mattina del 2001: come tanti negli Usa e nel resto del mondo vide scorrere incredula sulle Tv le immagini dell’attentato, ha raccontato quattro anni fa durante una commemorazione a Fairfax in Virginia.

Intanto, a New York, di World Trade Center si continua a morire: le malattie di cui sono rimasti vittime Vigili del fuoco accorsi quella mattina hanno ucciso 360 membri del New York City Fire Department, 17 in più dei 343 che persero la vita nel giorno delle stragi. “Le perdite al World Trade Center non sono finite”, ha commentato il capo dei pompieri, Robert Tucker.