MIAMI (USA) – “Dio mi ha salvato, così posso salvare il mondo”. Donald Trump torna nell’agone politico dopo essere scampato al secondo attentato in due mesi e, come dopo il primo, attribuisce la sua sopravvivenza all’intervento divino.

“Dio vuole che sia presidente degli Stati Uniti”, ha dichiarato il magnate durante il lancio della sua piattaforma di criptovalute attaccando ancora i suoi avversari democratici per la loro retorica violenta nonostante la telefonata “cordiale” con il presidente Joe Biden.

Durante la presentazione del suo ultimo progetto in diretta su X - la World Liberty Financial che permetterà di comprare, vendere o scambiare criptovalute direttamente da utente a utente, senza intermediazione - l’ex presidente ha raccontato i momenti concitati seguiti al rumore degli spari sul campo da golf in Florida.

L’allarme è scattato intorno alle 13.30 di domenica, ora della Florida. Trump stava giocando a golf al suo club di West Palm Beach: era fra la quinta e la sesta buca quando un agente del Secret Service che lo precedeva ha individuato la canna di un fucile che sbucava dalla recinzione ed è intervenuto aprendo il fuoco, mettendo in fuga l’uomo armato. I suoi colleghi, nel frattempo, hanno messo al sicuro Trump: si sono avventati su di lui e lo hanno coperto, protetti anche da cecchini con i treppiedi.

L’ex presidente è stato poi allontanato su una golf car, prima di rientrare a Mar-a-Lago con una scorta rafforzata. Un testimone nelle vicinanze ha visto il sospettato scappare dai cespugli ed è riuscito a scattare foto dell’auto su cui è fuggito, una Nissan Nera, e della targa.

Consegnate le immagini alla Polizia, gli agenti sono riusciti a individuarlo e fermarlo: quando lo hanno bloccato non era armato ed era calmo, senza mostrare grandi emozioni. Il testimone lo ha identificato e ora l’uomo, sui 50 anni, è sotto custodia della Polizia. Secondo i media Usa il suo nome è Ryan Wesley Routh, 58 anni. Routh ha frequentato la North Carolina Agricultural and Technical State University e nel 2018 si è trasferito alle Hawaii.

Sui suoi social ha postato più volte in merito alla guerra in Ucraina, tentando anche di reclutare soldati per la causa di Kiev.
Fra i cespugli la Polizia ha trovato uno zaino, una telecamera GoPro e un fucile stile Ak-47 con il mirino, un semiautomatico che rendeva Trump ‘vicino’ al pericolo nonostante fosse in realtà fra i 270 e i 400 metri di distanza. 

“[Gli agenti del Secret Service] hanno fatto un lavoro fantastico”, ha detto Trump ringraziando le sue guardie del corpo che tuttavia, per la seconda volta, sono state travolte dalle critiche per non aver ispezionato il perimetro del club dove per 12 ore è rimasto nascosto l’attentatore Ryan Routh.

The Donald è riuscito anche a scherzare sull’episodio drammatico rammaricandosi di non essere riuscito a fare l’ultimo colpo per finire la buca. Da qui al voto di novembre, comunque, resta il problema della sicurezza, tanto che lo stesso Joe Biden ha chiesto al Congresso di dare più risorse al Secret Service per proteggere i due candidati alla Casa Bianca.

Fino all’uscita di Trump, erano soltanto i presidenti in carica e i loro vice ad avere il massimo numero di agenti ma quando il tycoon ha lasciato la presidenza ha continuato ad avere un’agenda pubblica molto fitta e quindi è stato necessario aumentare la sua scorta. A maggior ragione dopo gli attacchi. 

Di questo hanno discusso il Presidente e l’ex in una telefonata nella serata di lunedì. “Mi ha chiesto se avevo dei suggerimenti”, ha raccontato Trump, descrivendo il Presidente come “gentile”.