WASHINGTON - Donald Trump non rende noti non solo i certificati medici sul suo stato di salute ma anche le sue dichiarazioni dei redditi, continuando ad ignorare la tradizione decennale dei candidati alla presidenza di entrambi i partiti di presentare volontariamente il proprio ‘tax return’. 

Non lo ha fatto neppure il suo vice JD Vance, mentre il presidente Joe Biden e la vicepresidente Kamala Harris hanno pubblicato le loro dichiarazioni fiscali ad aprile (quando erano in corsa insieme). Ma a nessuno, sottolinea Politico, sembra importare più molto.  

Una sorta di vittoria del tycoon, che nel corso del tempo ha reso la questione quasi irrilevante. Negli anni passati sarebbe stato un grosso problema: è stato un tema importante nelle campagne di Trump del 2016 e del 2020. Ma è stato appena menzionato nella competizione di quest’anno o nei media, anche se la gara è incerta e i parlamentari affronteranno l’anno prossimo un ampio dibattito sul destino di migliaia di miliardi di dollari in tagli fiscali. 

La divulgazione della dichiarazione dei redditi dei candidati presidenziali rientra in un’ottica di trasparenza e mira a far luce su potenziali conflitti di interesse, nonché su affari personali che potrebbero giocare un ruolo nella legislazione presentata al Congresso. 

L’ex presidente ha però chiesto su X che la candidata dem si sottoponga a un esame medico, “Ritengo sia molto importante che Kamala Harris superi un test sulla resistenza cognitiva e di agilità. Le sue azioni hanno spinto molti a credere che ci sia qualcosa di sbagliato in lei”. 

Donald Trump ha descritto la vicepresidente come “lenta e letargica nel rispondere anche alle domande più facili. Abbiamo già avuto quasi quattro anni di questo, non dovremmo averne ancora”. Trump, quindi, mette l’accento sul fatto che ‘60 Minutes’ e Cbs, per “proteggere” Harris, hanno “illegalmente e senza scrupoli sostituito le sue risposte durante le interviste”.