RIYAD - Nel suo intervento alla conferenza per gli investimenti USA-Arabia Saudita, Trump ha ribadito di voler evitare un conflitto con Teheran, ma ha avvertito che il tempo stringe a causa dei rapidi progressi del programma nucleare iraniano.
“Se la leadership iraniana rifiuta questo ramoscello d’ulivo, non avremo altra scelta che esercitare una massima pressione e portare a zero le esportazioni di petrolio dell’Iran”, ha dichiarato Trump.
Nel discorso, ha anche espresso la speranza che l’Arabia Saudita possa aderire agli Accordi di Abramo e riconoscere Israele, pur rispettando i tempi e le condizioni saudite, storicamente legate alla creazione di uno Stato palestinese che rispecchi i confini del 1967.
Parallelamente, Trump ha annunciato la revoca delle sanzioni statunitensi contro la Siria e un incontro imminente con il nuovo presidente siriano Ahmad al-Sharaa, ex leader dell’insurrezione che ha deposto Bashar al-Assad. I leader del Golfo sperano che Washington riconosca la nuova leadership siriana, vista come un argine all’influenza iraniana nella regione.
Trump ha firmato oltre una dozzina di accordi bilaterali con il principe ereditario Mohammed bin Salman, che ha accolto il presidente con tutti gli onori, tra cui una scorta aerea della Royal Saudi Air Force. I patti spaziano dalla cooperazione militare a quella culturale, mentre si è discusso anche di investimenti per oltre 600 miliardi di dollari, con l’obiettivo ambizioso di arrivare a un trilione.
Trump ha sottolineato che l’unione tra sauditi e americani produce “grandi risultati”. Mentre rimane impegnato nel rilancio della sua strategia transazionale nelle relazioni internazionali, Trump ha anche cercato di rafforzare il ruolo degli Stati Uniti in Medio Oriente attraverso nuovi accordi su intelligenza artificiale, energia e armamenti.