WASHINGTON - In una lettera datata 9 novembre e firmata dall’avvocato Alejandro Brito, Trump sostiene che la BBC abbia trasmesso dichiarazioni “fabbricate” nel programma Panorama, andato in onda alla vigilia delle elezioni statunitensi del 2024. Secondo il documento, la trasmissione avrebbe “causato gravi danni finanziari e reputazionali” al tycoon.
Al centro della disputa vi sarebbe l’uso di due segmenti montati insieme provenienti da momenti diversi di un discorso del 6 gennaio 2021 — il giorno dell’assalto al Congresso — in modo da far sembrare che Trump avesse incitato i suoi sostenitori a “marciare su Washington e combattere con tutte le forze”.
Dopo la rivelazione, pubblicata da The Telegraph attraverso un memo interno trapelato, la BBC è piombata nel caos: il direttore generale Tim Davie e la responsabile dei notiziari Deborah Turness si sono dimessi nel fine settimana.
Il nuovo presidente dell’emittente, Samir Shah, ha ammesso un “errore di giudizio” nella gestione del materiale, riconoscendo che “il montaggio ha effettivamente dato l’impressione di un appello diretto alla violenza”. Shah ha aggiunto che la BBC ha ricevuto una comunicazione legale da Trump e che “sta valutando come rispondere”.
Nella lettera, il presidente americano chiede una rettifica completa, un pubblico mea culpa e un risarcimento immediato, avvertendo che, in caso contrario, procederà con un’azione legale da 1 miliardo di dollari statunitensi (1,5 miliardi AUD). “La BBC è stata avvertita”, si legge nel documento.
Trump ha definito l’emittente “una minaccia per la democrazia” e “un covo di giornalisti corrotti”, ricordando le sue precedenti cause contro CNN, The New York Times e The Wall Street Journal.
Nonostante le polemiche, Downing Street ha difeso la BBC, affermando che non vi sono prove di “pregiudizi istituzionali”. Tuttavia, l’episodio ha rinnovato le critiche verso il servizio pubblico britannico, già scosso da scandali interni e da una crisi di fiducia che ora minaccia di allargarsi oltre i confini del Regno Unito.