KIEV – “Ciò che Vladimir Putin non capisce è che se non fosse stato per me, alla Russia sarebbero già successe un sacco di cose brutte, e intendo davvero brutte. Sta giocando col fuoco!”. È l’avvertimento di Donald Trump al leader del Cremlino su Truth.

Al presidente americano ha subito replicato il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitri Medvedev su X: “Riguardo alle parole di Trump su Putin che ‘gioca col fuoco’ e sulle ‘cose davvero brutte’ che stanno accadendo in Russia. Io conosco solo una cosa davvero brutta: la Terza guerra mondiale. Spero che Trump comprenda questo!”   

La pioggia di missili e droni russi che si è abbattuta negli ultimi giorni sull’Ucraina avevano indotto Donald Trump a protestare con forza contro Vladimir Putin: “È impazzito”. Secondo Trump, Putin lancia “missili e droni contro le città in Ucraina per nessuna ragione”, e ciò dimostra che è “completamente impazzito”. Il presidente americano ha ipotizzato che quello russo voglia conquistare tutta l’Ucraina.

“Ma se lo fa, ciò porterà alla caduta della Russia”, ha pronosticato il magnate. Che poi però è tornato a lanciare i suoi strali anche contro il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Tutto quello che esce dalla sua bocca crea problemi, non mi piace, è meglio che smetta”, ha affermato.

Trump è poi tornato a ripetere che quella in Ucraina non è la “sua” guerra. “Questa è la guerra di Zelensky, Putin e Biden, non di Trump, io sto solo aiutando”, ha avvertito. Una girandola di dichiarazioni, dunque, dalle quali non è possibile prevedere quale sarà il corso dell’amministrazione americana, né ricavare garanzie certe che Washington continuerà a sostenere pienamente Kiev e si unirà agli europei nel varare nuove sanzioni.

Ma il Cremlino ha spiegato quella del presidente americano come una “reazione emotiva”, assicurando che i bombardamenti prendono di mira solo obiettivi militari come “ritorsione” ai massicci raid di droni ucraini. Mosca è “grata agli americani” per gli sforzi diplomatici, ha assicurato Peskov, spiegando che in questo momento cruciale per i negoziati c’è “un sovraccarico emotivo di tutti”.

Ma i bombardamenti sull’Ucraina, ha aggiunto, sono “decisioni necessarie” di Putin per “garantire la sicurezza della Russia”, perché si tratta di “ritorsioni” ai massicci attacchi di droni ucraini contro “infrastrutture civili”. Oltre a quelli su Mosca nei giorni precedenti alla parata sulla Piazza Rossa del 9 maggio scorso, che secondo il Cremlino erano diretti a intimidire i numerosi leader stranieri presente tra cui il presidente cinese Xi Jinping.

L’Aeronautica militare di Kiev ha detto che nella notte tra domenica e lunedì i russi sono tornati a bombardare varie regioni del territorio ucraino con nove missili da crociera e un record di 355 droni di vario tipo. Novantasei i droni che sono stati lanciati martedì notte dalle forze ucraine sul territorio russo, secondo il ministero della Difesa di Mosca. E a questi si sono aggiunti un’altra quarantina durante il giorno, di cui sei intercettati sulla regione della capitale.

Per quanto riguarda le trattative, Mosca mostra di non avere fretta, facendo sapere che è ancora “in corso” il lavoro per l’elaborazione di un memorandum con le proposte russe per una soluzione pacifica che comprenda un cessate il fuoco. Argomento trattato anche in un colloquio tra Putin e il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan, il cui Paese sembra intenzionato a continuare a svolgere il ruolo di mediatore, forse con un nuovo incontro a Istanbul dopo quello del 16 maggio.

Chi dice di non volere aspettare è l’Unione Europea, per la quale “Mosca non è interessata alla pace”. “Stiamo lavorando a sanzioni che possano davvero paralizzare l’economia russa”, ha sottolineato una portavoce di Bruxelles. Mentre Trump, alla domanda se pensi a introdurre nuove sanzioni, si è limitato a dire che ci sta “certamente” pensando.

Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha affermato invece che anche la Germania, come già fatto lo scorso anno da Usa, Gran Bretagna e Francia, ha deciso di togliere limitazioni alla gittata degli armamenti che fornirà all’Ucraina. Kiev, quindi, potrà utilizzarle per “difendersi anche attaccando le posizioni militari in Russia”, ha sottolineato il cancelliere. Merz non ha tuttavia detto esplicitamente se questo significa che Berlino fornirà i missili Taurus a lungo raggio alle forze ucraine. Una mossa che sarebbe “piuttosto pericolosa”, ha reagito il portavoce di Putin.