WASHINGTON – L’amministrazione Trump concederà la residenza permanente solo agli stranieri che sono in grado di mantenersi. 
Lo stabilisce una nuova normativa voluta dal presidente americano, Donald Trump. Questo significa che d’ora in poi i funzionari dell’immigrazione potranno negare il permesso di soggiorno a quei migranti che potrebbero costituire “un peso per il sistema pubblico”. 
Finora la formula “public charge” [a carico dei contribuenti, ndr] è stata usata per designare quei cittadini che “dipendono dall’assistenza del governo” perché ricevono un contributo in denaro. 
Con la nuova normativa, tuttavia, l’amministrazione Trump cambia il significato del termine per includere le persone che ricevono aiuti statali come buoni pasto, assistenza sanitaria e alloggio gratuito. La disposizione entrarà in vigore tra 60 giorni.  
La norma è stata proposta da Stephen Miller, il consigliere del presidente Trump, noto per le sue posizioni contro i migranti. Solidale il direttore degli U.S. Citizenship and Immigration Services, Ken Cuccinelli, che ha sottolineato come “il principio dell’autosufficienza sia un valore americano”.
La norma potrebbe impedire a circa 900.000 immigrati regolari di richiedere la “green card”. Secondo un’analisi condotta dal Migration Policy Institute, nel 2018, oltre quattro milioni di persone senza diritto di residenza usufruivano di misure di assistenza.
Contro il provvedimento si sono già schierati i democratici. Le associazioni per l’infanzia temono che la norma costringa le famiglie di migranti a non chiedere accesso a programmi che distribuiscono cibo ai bambini, per paura di perdere il diritto al permesso di soggiorno.