WASHINGTON - Le nuove normative imporranno l’obbligo di una prova documentata di cittadinanza per registrarsi al voto nelle elezioni federali e richiederanno che tutte le schede elettorali siano ricevute entro il giorno delle elezioni.

L’ordinanza afferma che gli Stati Uniti non sono riusciti “a far rispettare protezioni elettorali di base e necessarie” e invita gli stati a collaborare con le agenzie federali per condividere le liste elettorali e perseguire i reati elettorali. L’ordine esecutivo prevede la rimozione dei finanziamenti federali agli stati in cui i funzionari elettorali non rispettano le nuove direttive.

La decisione, che probabilmente incontrerà sfide legali poiché gli stati hanno ampi poteri per stabilire le proprie regole elettorali, è coerente con la lunga storia di Trump di critiche ai processi elettorali.

Trump ha spesso sostenuto che le elezioni vengono truccate, anche prima di conoscere i risultati, e ha contestato alcuni metodi di voto sin dalla sua sconfitta nel 2020 contro il democratico Joe Biden, attribuendola a frodi su larga scala. Il presidente pone particolare attenzione sul voto per corrispondenza, sostenendo, senza aver presentato prove, che non sia sicuro e favorisca le frodi.

L’ordinanza di Trump prevede che il procuratore generale “dia priorità all’applicazione delle leggi federali sull’integrità elettorale” negli stati che non condividono informazioni sui reati elettorali con il governo federale.

Il provvedimento impone inoltre che i voti siano “espressi e ricevuti” entro il giorno delle elezioni e lega i finanziamenti federali alla conformità degli stati. Al momento, 18 stati e Porto Rico accettano schede per corrispondenza ricevute dopo il giorno delle elezioni, a condizione che siano timbrate prima o entro quella data.