WASHINGTON - Vladimir Putin e Donald Trump si parleranno questo pomeriggio al telefono per discutere un possibile accordo di pace tra Russia e Ucraina (tra le 16 e le 18 ore di Mosca). La telefonata - ha spiegato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, quando gli è stato chiesto di chi fosse l’iniziativa per il colloquio - è stata organizzata in base a un accordo reciproco.  

Il portavoce ha anche reso noto che Putin e Trump discuteranno non solo di Ucraina, ma anche della normalizzazione dei rapporti bilaterali: “C’è anche un gran numero di questioni sull’ulteriore normalizzazione delle nostre relazioni bilaterali, sulla soluzione della questione ucraina. Tutto questo dovrà essere discusso dai due presidenti”. 

Ieri la portavoce della Casa Bianca, Karolin Leavitt, ha dichiarato che si è vicini a un accordo di pace. Putin ha espresso dubbi su come verrebbe implementato un cessate il fuoco, mentre Trump ha ribadito la volontà di porre fine alla guerra. 

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, dal canto suo, ha accettato l’idea di una tregua parziale, ma gli alleati europei criticano il leader del Cremlino per non aver fermato immediatamente i combattimenti. Mosca sembra voler prolungare i negoziati, ritenendo di essere in vantaggio sul piano militare.  

La cessione di territori e il riconoscimento della Crimea sono, infatti, tra le questioni più delicate. Putin mira a una nuova architettura di sicurezza in Europa, stabilendo una linea rossa per l’espansione della Nato. 

L’Ucraina vuole un cessate il fuoco “senza condizioni”, ma è pronta a resistere al nemico e ritiene che quest’anno si possa porre fine alla guerra su vasta scala. Lo ha dichiarato il ministero degli Esteri, Andriy Sybiha, come riporta Rbk Ucraina. Commentando un possibile cessate il fuoco di 30 giorni, Sybiha ha affermato che l’Ucraina è “pronta a resistere”, se la Federazione Russa non accetterà la proposta sul tavolo.  

In particolare, ha aggiunto che Kiev crede nella fine della guerra su vasta scala nel 2025 e ha definito una possibile tregua come “un grande passo avanti” verso la pace: “Crediamo che la guerra finirà quest’anno, vogliamo davvero che finisca quest’anno. Siamo tutti uniti da questo obiettivo strategico: raggiungere una pace giusta, completa e duratura”, ha ribadito il ministro. “L’Ucraina sostiene la proposta degli Stati Uniti per un cessate il fuoco temporaneo. Stiamo aspettando la risposta della Russia – ha concluso –. Questo sarà un enorme passo avanti per avvicinarci alla pace”. 

Ma il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, potrebbe accettare di cedere il porto di Odessa alla Russia. Infatti, secondo quanto riporta il New York Times citando conversazioni con i collaboratori del presidente ucraino Zelensky, risalenti a febbraio, Kiev è preoccupata che Trump possa soddisfare “altri desideri di Putin” riguardo ad altri territori, tra cui, forse, Odessa e il suo porto. 

Allo stesso tempo, il New York Times ricorda che i collaboratori di Trump hanno chiarito che la Russia “manterrà sicuramente la Crimea”, annessa nel 2014, e hanno anche “fortemente lasciato intendere che otterrà quasi tutto il territorio in suo possesso”, ovvero circa il 20% del territorio ucraino.  

L’inviato speciale Usa Steve Witkoff, che ha avuto colloqui con Vladimir Putin a Mosca il 13 marzo, ha affermato che le due parti hanno discusso di un possibile accordo “sull’accesso ai porti” nel Mar Nero. Secondo il presidente americano, nella telefonata con Putin si parlerà di “terre e centrali energetiche” (probabile riferimento alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, sotto il controllo russo). Trump ha osservato che “molti elementi” di un accordo di pace sull’Ucraina sono già stati concordati, “ma molto resta ancora da fare”.