NEW YORK - La società, che amministra le attività della famiglia Trump, è sotto indagine per presunte dichiarazioni false che avrebbero incrementato artatamente il valore di alcune proprietà immobiliari al fine di ottenere maggiori ricavi dalle cessioni.
Nel corso dell’udienza, Trump si è avvalso del diritto di non rispondere sotto giuramento alle domande, diritto garantito dal Quinto Emendamento della Costituzione americana a protezione del cittadino da una possibile autoincriminazione.
Così ha fatto l’ex presidente Usa, per poi decidere di attaccare le motivazioni dell’inchiesta, da lui ritenute un attacco politico.
“Non ho fatto nulla di illegittimo ed è per questo motivo che dopo cinque anni di indagini i governi federale, statale e quello locale, in compagnia delle ‘Fake News’, non sono riusciti a trovare nulla (a mio carico)”.
Secondo Trump, il procuratore generale dello Stato, Letitia James, membro dei Democratici, sta conducendo da anni una vera e propria persecuzione giudiziaria nei suoi confronti, attaccando parallelamente la sua famiglia e la sua società.
“(James) Ha creato una piattaforma politica e fatto carriera attaccando me e la mia società”, con questa “caccia alle streghe”, ha dichiarato l’ex presidente, che ha poi aggiunto: “Una volta mi fu chiesto, se si è innocenti perché invocare il Quinto Emendamento? Adesso conosco la risposta. Quando la tua famiglia, la tua società e chiunque si muova nella tua orbita diviene il bersaglio di una ingiustificata caccia alle streghe, politicamente motivata, non si ha altra scelta”.
A questo punto è arrivato il riferimento alla irruzione fatta lunedì dagli agenti dell’Fbi nella sua proprietà in Florida.
“Se avessi avuto ancora qualche dubbio al riguardo, questo è stato spazzato via dal raid dell’Fbi compiuto due giorni prima della deposizione. Non ho avuto altra scelta perché l’attuale amministrazione, e molti procuratori in questo paese, hanno perso la decenza morale ed etica. Per questo motivo, seguendo il parere dei miei legali, e anche per altre ragioni, mi sono rifiutato di rispondere alle domande appellandomi al diritto garantito ad ogni cittadino dalla Costituzione”.
La scelta di avvalersi del diritto a non rispondere presenta il rischio di aggravare le pene in un potenziale processo nel quale Trump venga riconosciuto colpevole degli eventuali capi di imputazione.