WASHINGTON -In un’improvvisa e significativa riorganizzazione della sua squadra, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha destituito il suo consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz, affidando temporaneamente l’incarico al Segretario di Stato Marco Rubio. È il primo rimpasto di rilievo nell’entourage del presidente da quando è entrato in carica a gennaio. 

L’annuncio è arrivato giovedì attraverso un post sui social media, in cui Trump ha reso noto anche che intende nominare Waltz come prossimo ambasciatore statunitense presso le Nazioni Unite. “Ha lavorato duramente per mettere al primo posto gli interessi della nostra nazione,” ha scritto il presidente. 

Fonti interne alla Casa Bianca avevano già riferito nelle ore precedenti che il presidente aveva deciso di rimuovere Waltz dal suo incarico. L’ex Berretto Verde dell’Esercito e parlamentare repubblicano della Florida era finito nel mirino delle critiche per la sua gestione di una controversia esplosa a marzo, legata a una chat su Signal tra alti funzionari della sicurezza nazionale trumpiana. 

Secondo quanto trapelato, infatti, Waltz avrebbe involontariamente incluso il direttore editoriale di The Atlantic in una serie di messaggi privati contenenti dettagli su una campagna di bombardamenti imminente in Yemen. La rivista ha poi pubblicato un reportage sulle discussioni interne, creando non poco imbarazzo alla Casa Bianca. 

Durante una successiva riunione di gabinetto, con Waltz presente, Trump aveva espresso la preferenza per tenere conversazioni del genere “in un ambiente sicuro”, segnale esplicito del suo disappunto, nonostante le dichiarazioni pubbliche di fiducia che continuarono per settimane. 

La scelta di Marco Rubio per ricoprire anche l’incarico di consigliere per la sicurezza nazionale segna un ritorno al passato: sarà il primo dai tempi di Henry Kissinger negli anni ’70 a detenere contemporaneamente i ruoli di Segretario di Stato e Consigliere per la Sicurezza Nazionale. 

“Quando ho un problema, chiamo Marco. Lui lo risolve,” ha dichiarato Trump durante un evento alla Casa Bianca tenutosi giovedì mattina. 

Secondo una fonte vicina alla presidenza, Trump aveva intenzione di superare la soglia dei 100 giorni di mandato prima di silurare un alto funzionario di gabinetto. Il cambio di rotta è stato così repentino che la portavoce del Dipartimento di Stato, Tammy Bruce, ha appreso la notizia dai giornalisti durante una conferenza stampa. 

Il licenziamento di Waltz si inserisce in un periodo turbolento per l’apparato della sicurezza nazionale. Dal 1° aprile, almeno 20 membri dello staff del Consiglio di Sicurezza Nazionale (NSC) sono stati licenziati, il direttore della National Security Agency è stato rimosso, e tre alti funzionari politici del Pentagono hanno perso il posto. 

Anche il vice di Waltz, Alex Wong – esperto di Asia ed ex funzionario del Dipartimento di Stato specializzato sulla Corea del Nord durante il primo mandato di Trump – è stato costretto a lasciare l’incarico, secondo quanto riferito da due fonti a *Reuters*. 

Diversi funzionari, interni o vicini all’amministrazione, hanno riferito che questi “epurazioni” stanno minando il morale e la capacità operativa dell’apparato, con una carenza sempre più evidente di competenze strategiche e difficoltà nel reclutare talenti di alto livello. 

Il Consiglio di Sicurezza Nazionale, che coordina le strategie di difesa e politica estera della presidenza, svolge un ruolo cruciale nelle decisioni riguardanti i conflitti globali più instabili. 

Waltz, noto per il suo sostegno alle alleanze tradizionali come la NATO e per il suo approccio più moderato rispetto ad altri membri dell’entourage trumpiano, era considerato da molti partner europei e asiatici come una figura rassicurante. “La sua rimozione potrebbe preoccupare alcune capitali”, ha affermato un diplomatico straniero a Washington, parlando in forma anonima. 

L’incarico di ambasciatore all’ONU per il quale Waltz è stato proposto è vacante da quando Trump ha ritirato la candidatura della deputata repubblicana di New York Elise Stefanik, la cui presenza era ritenuta necessaria alla Camera, dove i repubblicani mantengono una maggioranza risicata. 

Nonostante i recenti scossoni, Trump continua a manifestare piena fiducia nel suo segretario alla Difesa Pete Hegseth, coinvolto anch’egli nella controversia legata alla chat su Signal. 

Waltz, infine, aveva partecipato regolarmente anche alla più recente riunione del gabinetto, trasmessa in diretta mercoledì.