WASHINGTON - Secondo un cablogramma interno visionato da Reuters, il Dipartimento di Stato intende rafforzare i processi di verifica dei profili online dei richiedenti di visti nelle categorie F, M e J.
Il segretario di Stato Marco Rubio ha indicato che le missioni consolari all’estero devono annullare gli appuntamenti non ancora prenotati, mentre quelli già programmati potranno svolgersi secondo le linee guida attuali.
Questa misura si inserisce in una più ampia strategia dell’amministrazione Trump volta a limitare l’immigrazione, intensificare le deportazioni e revocare i visti a studenti stranieri. Proteste si sono già verificate presso la Harvard University, dove studenti e docenti hanno manifestato contro le restrizioni e i tagli ai fondi federali.
Il Dipartimento di Stato ha confermato che i controlli sui social media richiederanno una revisione dei processi e una riallocazione delle risorse consolari. Tammy Bruce, portavoce del Dipartimento, ha dichiarato che gli Stati Uniti “utilizzeranno ogni strumento disponibile” per valutare chi entra nel Paese.
L’amministrazione Trump ha inoltre minacciato la revoca della possibilità per Harvard di accogliere studenti internazionali, accusando l’università di resistere alle politiche federali. Le proteste sono cresciute dopo che alcuni studenti sono stati trattenuti per aver espresso opinioni critiche sul conflitto israelo-palestinese, sollevando preoccupazioni su possibili violazioni del Primo Emendamento.
Il provvedimento ha provocato reazioni diffuse, sollevando interrogativi sulla libertà di espressione e sul ruolo degli Stati Uniti come destinazione accademica globale.