Con grande partecipazione e vivo interesse si è svolto il seminario ‘Gli italiani, il Mezzogiorno e l’Australia: alla scoperta delle proprie radici’, primo di una nuova serie di incontri online promossi dal Com.It.Es. Queensland e Northern Territory, andato in scena su Zoom.

L’evento, moderato dal giornalista Domenico Letizia, direttore di Direzione Impresa Magazine, ha visto la presenza di un pubblico numeroso e partecipe sia dall’Italia che dall’Australia, a conferma di quanto il tema dei legami storici e affettivi tra le due sponde sia ancora oggi sentito e attuale. 

Al centro del confronto, il turismo delle radici, inteso non solo come ritorno fisico nei luoghi d’origine, ma come riscoperta profonda della propria identità familiare, culturale e comunitaria. Gli interventi hanno messo in evidenza come questa forma di viaggio si distingua radicalmente dal turismo ‘mordi e fuggi’ che ha segnato in maniera pesante le grandi città d’arte italiane e alimentato un acceso dibattito in Europa sull’eccessiva pressione dei flussi turistici e sulla trasformazione dei centri storici in spazi di consumo rapido. 

A fronte di una crescente commercializzazione della cultura e dei beni del Belpaese, il turismo delle origini propone una prospettiva diversa, basata sull’autenticità, sull’incontro con le persone, sulla valorizzazione dei borghi e delle tradizioni minori, e sulla possibilità di ricostruire legami interrotti dal tempo e dalle migrazioni.

Particolarmente apprezzati sono stati gli interventi di Chiara Barbera, ideatrice del portale Vera Italia, che ha illustrato la missione della piattaforma dedicata al racconto delle comunità locali e alla promozione di esperienze autentiche nei territori del Sud, e di Yuri Buono (Italea Campania), impegnato nel programma nazionale promosso dal ministero degli Esteri per favorire il ritorno delle nuove generazioni nei luoghi di provenienza familiare. Entrambi hanno sottolineato come il turismo delle radici non sia solo un fenomeno culturale, ma anche un’opportunità di sviluppo sostenibile per le aree interne e i piccoli centri, capaci di offrire accoglienza e autenticità a chi decide di intraprendere questo viaggio speciale. Il dibattito ha trovato eco anche nella realtà australiana, dove la comunità italiana del Mezzogiorno continua a essere molto presente e attiva, e dove le nuove generazioni di studenti e lavoratori italiani vedono in questo legame con le proprie origini un elemento di identità e di continuità.

La riflessione è andata oltre la memoria storica delle migrazioni del secolo scorso, per abbracciare una visione più ampia che guarda al futuro delle relazioni tra Italia e Australia, coniugando cultura, economia e senso d’appartenenza. 

Il successo del primo appuntamento conferma la validità di questo nuovo format di dialogo transnazionale, destinato a crescere nei prossimi mesi con ulteriori incontri e approfondimenti. Se il turismo delle radici è oggi al centro di una nuova stagione di interesse e di politiche mirate, eventi come questo dimostrano come la riscoperta delle proprie radici non sia solo un esercizio di memoria, ma una risorsa viva per il presente e per il futuro delle comunità italo-australiane.