BUENOS AIRES – Un fumetto per promuovere il turismo delle radici in Argentina.
La firma è di Simona Binni, autrice di punta della scuderia dell’editore Tunué. Si intitola Bajo el mismo cielo (sotto lo stesso cielo) e racconta la storia di Cintia, una ragazza italoargentina la cui nonna, nata all’inizio degli anni ’50 in Liguria, è emigrata ancora bambina con la famiglia a Buenos Aires.
Il sogno della nonna è che la nipote visiti la terra d’origine della famiglia. E la ragazza approfitta di un periodo di crisi (il fidanzato che la lascia per la migliore amica) per “cambiare aria” e partire alla ricerca di sé stessa e della propria storia.
Il fumetto è stato distribuito in occasione della visita in Argentina (il Paese a cui più guarda il governo italiano per diffondere il turismo delle radici) del responsabile del progetto al ministero Giovanni Maria De Vita e dei rappresentanti delle Regioni e dei consorzi Italea regionali.
La copertina del fumetto realizzato per il turismo delle radici.
È al Círculo Italiano che è avvenuta la presentazione ai referenti della comunità italiana, con una cena a cura dei cuochi di Baci (Buenos Aires Cocineros Italianos) che hanno cucinato, tra le altre vivande, un risotto al radicchio rosso e gorgonzola in una grande padella dagli effetti scenografici.
Sul lato istituzionale, il Console Carmelo Barbara ha sottolineato che “i viaggi delle radici guardano al futuro e non al passato. Scoprire le radici serve a nutrirle e passarle alle giovani generazioni”.
Il deputato Giorgio Tirelli (Maie) ha confermato “il grande interesse per questo viaggi anche tra gli italoargentini non legati alle associazioni”, mentre Giovanni Maria De Vita ha voluto ricordare e celebrare i traguardi raggiunti dalle comunità italiane nel mondo.
Poi è stata la volta dei rappresentanti delle Regioni, che con entusiasmo hanno invitato i presenti a visitare e a diffondere la conoscenza di mete meno battute delle affollate città d’arte italiane. Tutti concordi nell’affermare che il potere d’attrazione dei centri minori, quelli tipici del turismo delle radici, sta in quattro parole: “Lì si sta bene”.
Hanno chiuso la serata l’esibizione del gruppo di musica popolare marchigiana La Macina e il balletto del Círculo Sardo di Rosario.