Questa settimana ricorrono i sei mesi da quando l’Australia ha aperto le frontiere per accogliere nuovamente i turisti internazionali nel Paese. Tuttavia, i numeri sono ancora molto inferiori ai livelli pre-COVID.

A giugno sono arrivati in Australia 275.300 visitatori stranieri mentre nel giugno 2019 erano 660.340.

Il Dipartimento degli Affari Interni ha confermato che 13.700 visti per backpacker - noti come visti Working Holiday Maker (WHM) - sono attualmente in attesa.

Ci sono anche 70.060 backpacker con visti validi attualmente fuori dall’Australia che potrebbero viaggiare e lavorare qui se volessero, ma stanno scegliendo di non tornare.

Si tratta di quasi 84.000 potenziali lavoratori che non sono nel Paese, in un momento in cui l’Australia ne avrebbe un estremo bisogno.

Le ragioni della lenta ripresa degli arrivi internazionali si possono trovare nel costo elevato e l’inconsistenza dei voli ma anche nei ritardi nell’elaborazione dei visti da parte del governo.

La ripresa del settore turistico nel periodo post-COVID è anche ostacolata dalla carenza di personale.

Molti grandi resort, strutture ricettive e tour nelle aree turistiche tradizionali stanno operando a capacità limitata, con la mancanza di backpackers che occupano i posti di lavoro.

Secondo gli ultimi dati ci sono 51.900 posti di lavoro vacanti nei servizi turistici e di ristorazione in tutto il Paese.