LAS VEGAS - “Solo io posso battere Donald Trump e ho l’esperienza per fare il presidente, io sono stato sindaco della città con più diversità, imprenditore, manager, filantropo”: Michael Bloomberg respinge gli attacchi di Bernie Sander ed Elizabeth Warren durante la sfida tv e vanta le sue credenziali per la Casa Bianca. “Con il senatore Sanders non c’e’ alcuna chance di riprendere la Casa Bianca, avremo Trump per altri quattro anni”, afferma. I candidati democratici per la Casa Bianca si tolgono i guanti nella nona sfida tv a Las Vegas e si attaccano reciprocamente alla vigilia dei caucus in Nevada, terza tappa di primarie ancora troppo affollate. Ma il bersaglio grosso per tutti è l’ultimo arrivato, il miliardario Michael Bloomberg, che sta scalando i sondaggi con una campagna di spot pubblicitari da 400 milioni di dollari, la più costosa della storia americana, insidiando sia il socialista Bernie Sanders sia la pattuglia dei moderati.  Per l’ex sindaco di New York, che non partecipava a dibattiti politici da oltre 10 anni e che fino all’evento della scorsa settimana si era sottratto a ogni tipo di confronto, è un nuovo debutto ma molto amaro. I suoi rivali lo aggrediscono uno dopo l’altro, trasformando subito il palco un ring di wrestling a tratti brutale. Inizia Sanders, che accusa Bloomberg di aver sostenuto quando governava la Grande Mela lo ‘stop and frisk’, la “vergognosa” prassi di fermare e perquisire i sospetti che discriminava le minoranze nere e ispaniche. Bloomberg ha replicato ma è stato smentito da Elizabeth Warren. 
Ed è proprio la senatrice che sferra l’attacco successivo, forse il più letale della serata, quando rinfaccia a Bloomberg i suoi commenti sessisti sulle donne e gli accordi di riservatezza per sistemare le accuse di molestie sessuali nell’ambiente di lavoro. “Vorrei parlare di una persona contro cui corriamo: un miliardario che chiama le donne ciccione e lesbiche con la faccia da cavallo. No, non sto parlando di Trump, ma di Bloomberg”, ha incalzato, ammonendo che “ i democratici si prendono un grosso rischio se sostituiscono un miliardario arrogante con un altro”.