L’amore per lo sport. La passione per l’Italia. In un unico evento. È la MaraTANA, la prima maratona italiana organizzata il 14 maggio a Buenos Aires dal Consolato generale d’Italia con il Club de corredores. Il gioco di parole deriva dal soprannome (“tanos”) dato agli immigrati italiani a inizio ‘900, nella convinzione che fossero tutti di Napoli: napolitanos, appunto.  

L’evento sportivo è stato presentato dal console generale Marco Petacco, a sua volta runner appassionato, che si è già iscritto al percorso più lungo, 21 km (a cui se ne aggiunge uno di 10 e uno, non competitivo, di 3). “Questa manifestazione ha una finalità profonda – afferma –. C’è un ponte che unisce Italia e Argentina, visto che qui vivono un milione e 100mila persone con cittadinanza italiana”. Gli fa eco Pablo Squillari, rappresentante in Argentina del Coni (Comitato olimpico italiano): “Io sono un italiano nato in Argentina. Mio padre, nato in Italia, ha vissuto qui per 80 anni”. In queste andate e ritorni, in questo appartenere a due mondi ogni giorno della propria vita, stanno la storia e l’essenza della nostra comunità.

Onorare il passato ma anche guardare al futuro. “Per pensare a nuovi contenitori di aggregazione, in grado di attirare i giovani”, commenta il console Petacco.  

Per Victor Groupierre, segretario generale del Comitato olimpico argentino, si tratta di un primo passo per costruire una nuova comunità. “Lo sport – dice – non è solo medaglie e alto rendimento, è ambiente, cultura, salute, uguaglianza”. Valori che sono impliciti anche nel concetto di cittadinanza.  

Il percorso completo della MaraTANA inizierà a Vicente Lopez, nella zona Nord dell’area metropolitana e, attraverso la riserva naturale della Costanera arriverà fino al monumento a Cristoforo Colombo (vicino ad Aeroparque), per poi tornare indietro. “Volevamo un percorso che avesse un senso anche estetico – dice Sebastian Tagle, direttore del Club de corredores di Buenos Aires ­–. “Doveva essere piacevole, ma anche fortemente simbolico. Ci siamo riusciti: passiamo per luoghi iconici della città e per tutto il tempo avremo una vista aperta sul fiume”.

Tagle sottolinea che nel Club de corredores le donne sono arrivate in pochi anni al 50 per cento. “I tempi sono cambiati – commenta Stella Maris Del Papa, atleta che alla fine degli anni ’70 si è battuta per l’uguaglianza di genere nello sport, una delle prime donne a correre una maratona ufficiale in Argentina, nel 1981 –. Erano tempi difficili, c’era la dittatura. Le donne venivano mandate in cucina a lavare i piatti”. Impensabile vederle in calzoncini corti a correre accanto i colleghi maschi.

A dimostrare che non è mai troppo tardi per iniziare, c’è Elisa Forti, arrivata da Como in Argentina quando aveva 14 anni. Oggi ne ha 87 e ha cominciato a correre quando ne aveva 72 (dopo una vita da sportiva, è il caso di dirlo) e ha attraversato le Ande a piedi 5 volte. “Mi rasserena la testa e per questo fa bene anche al corpo – dice –. È importante avere una ragione per alzarsi da letto e uscire”.

La MaraTANA, infine, avrà anche una valenza solidale. Parte di ricavato sarà versato alla Comunità di S. Egidio, che sta cercando di restaurare un edificio in pieno centro, nell’Avenida Rivadavia, e trasformarlo in una “casa della pace”, per offrire una doccia e un pasto caldo a persone senzatetto e organizzare corsi di formazione.

Per iscriversi, basta collegarsi al sito www.maratana.com.ar. Per ognuno dei tre itinerari verrà estratto a sorte, tra tutti i partecipanti, un biglietto aereo andata e ritorno per l’Italia.