JALISCO - Nella notte del 24 aprile, nel Fraccionamiento Las Villas di Tlajomulco de Zúñiga (Jalisco), sono stati assassinati María del Carmen Morales, madre attivista del collettivo Guerreros Buscadores, e suo figlio Jaime Daniel Ramírez Morales, presi di mira mentre erano impegnati nelle indagini su persone scomparse, vittime del crimine organizzato.
Secondo quanto comunicato dalla Procura dello Stato di Jalisco, si tratta del secondo attacco mortale, nel giro di un mese, a persone che chiedono giustizia per la sparizione dei propri cari.
Il Colectivo Guerreros Buscadores de Jalisco — che in marzo aveva collaborato alla scoperta del “Rancho Izaguirre” a Teuchitlán, presunto centro di sequestri e addestramenti forzati del Cjng (Cartel de Jalisco “Nueva Generación, uno dei più spietati in piena ascesa) — ha confermato la morte di Morales e di suo figlio, chiedendo un’indagine immediata per identificare i responsabili.
«Non ci sono elementi finora per stabilire un collegamento tra l’attacco e il suo ruolo di madre di desaparecido, ma questo non esclude alcuna linea di indagine: vanno esplorati tutti i mezzi», ha dichiarato Denis Rodríguez, portavoce della Procura.
La stessa fonte ha confermato anche il decesso di Teresa González, avvenuto il 2 aprile, dopo sei giorni di agonia in ospedale a seguito di un agguato con arma da fuoco: questo secondo episodio mortale riflette i crescenti rischi cui sono esposte le persone coinvolte nelle ricerche.
Teresa González cercava suo fratello, scomparso a febbraio 2024 a Guadalajara, una delle aree più colpite dal fenomeno negli ultimi anni. María del Carmen Morales dedicava le sue ricerche al figlio Ernesto Julián Ramírez Morales, sparito il 24 febbraio 2024 a Las Villas di Tlajomulco de Zúñiga (sempre nello Stato di Jalisco).
Dalla società civile e da organizzazioni come Amnesty International arrivano appelli per misure di protezione urgenti e per una rigorosa indagine sull’accaduto, affinché casi come questo non restino impuniti e si attivi una reale protezione per chi si batte contro il crimine organizzato, spesso svolgendo una funzione lasciata scoperta dallo Stato, che dimostra di non essere in grado né di combattere le organizzazioni di narcos, né di tutelare i propri cittadini.