KIEV - Parallelamente ai combattimenti sul fronte, nelle ultime ore la Russia ha intensificato gli attacchi contro obiettivi energetici e civili. Lo ha denunciato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, riferendo che le forze russe hanno colpito soprattutto il settore energetico, con particolare accanimento nel sud del Paese e nella regione di Odessa.
Secondo quanto comunicato dal capo dello Stato su Telegram, tutti i servizi d’emergenza sono al lavoro per ripristinare la fornitura di elettricità e acqua nelle aree colpite, mentre il bilancio provvisorio parla di almeno due feriti nella regione di Odessa e di oltre una dozzina di strutture civili danneggiate in varie parti del Paese.
Gli attacchi hanno lasciato migliaia di famiglie senza elettricità nelle regioni di Kirovohrad, Mykolaiv, Odessa, Sumy, Kharkiv, Kherson e Chernihiv, con ulteriori segnalazioni di danni anche nelle aree di Dnipro e Cherkasy.
Zelensky ha precisato che nel corso delle operazioni il nemico avrebbe impiegato oltre 450 droni d’attacco e circa 30 missili di diverso tipo, confermando un uso massiccio di mezzi aerei contro infrastrutture ritenute vitali per la popolazione. La situazione appare particolarmente critica a Odessa, sottoposta nella notte tra sabato e domenica a quello che le autorità locali hanno definito uno degli attacchi aerei più massicci dall’inizio del conflitto.
Secondo quanto riferito dai media ucraini, gran parte della città è rimasta senza elettricità, con interruzioni diffuse anche della fornitura idrica e del riscaldamento. Il consiglio comunale ha riferito che gli attacchi hanno colpito infrastrutture critiche responsabili della distribuzione di acqua e riscaldamento, causando blackout estesi e gravi disservizi.
Intanto, il governo di Ankara ha espresso “grande preoccupazione” dopo che una nave battente bandiera panamense, di proprietà di una compagnia turca, è stata colpita nel fine settimana da un missile russo nelle acque del Mar Nero.
“Questo incidente ci costringe a ribadire la nostra profonda preoccupazione per la sicurezza marittima e la libertà di navigazione nelle acque del Mar Nero, esposte alle conseguenze del conflitto in corso”, si legge in un comunicato del ministero degli Esteri turco.