KIEV - Otto persone, tra cui un bambino, sono state uccise e oltre 80 sono rimaste ferite in una serie di attacchi della Russia contro Kiev. Ad aggiornare il bilancio delle vittime la premier ucraina, Yulia Svyrydenko, accusando il presidente russo Vladimir Putin di “mettere alla prova la determinazione del mondo”.  

Le operazioni delle squadre di soccorso “vanno avanti in diversi quartieri della capitale”, ha affermato poi la premier citata dal Guardian. Gli attacchi, con droni e missili, hanno causato danni al reparto pediatrico di un ospedale e a una scuola, hanno affermato funzionari governativi. 

Da parte sua Zelensky ha scritto su X parlando di “terroristi russi”, che hanno “lanciato più di 300 droni e 8 missili. Stiamo facendo tutto il possibile per attuare pienamente tutti gli accordi per la protezione del nostro popolo, allo scopo di salvare vite umane. Le mie condoglianze a tutte le loro famiglie e ai loro cari. Ci sono anche segnalazioni di decine di feriti, tutti i quali stanno ricevendo l’assistenza necessaria”. 

Sul social, il capo dello Stato ha aggiunto: “Fin dalle prime ore della notte, i nostri soccorritori, vigili del fuoco, medici e tutti i servizi di emergenza necessari sono al lavoro sui siti degli attacchi missilistici e dei droni russi. Le regioni di Dnipro, Poltava, Sumy, Mykolaiv e Kiev sono state colpite. La capitale è stata l’obiettivo principale del massiccio attacco. Ci sono ingenti danni alle infrastrutture residenziali. In uno dei quartieri residenziali, un’intera sezione di un condominio è stata distrutta”. 

Infine, Zelensky conclude, scrivendo che “Oggi, il mondo ha assistito ancora una volta alla risposta della Russia al nostro desiderio di pace, condiviso con America ed Europa: nuove, spettacolari uccisioni. Ecco perché la pace senza la forza è impossibile. Ma costringere Mosca a fare la pace, costringerla a sedersi a un vero tavolo negoziale: tutti gli strumenti necessari sono nelle mani dei nostri partner. Contiamo su tutto ciò che America ed Europa stanno dicendo affinché questo obiettivo venga raggiunto”. 

La premier ucraina Svyrydenko, ha inoltre dichiarato: “Questo è il modo in cui il Cremlino risponde agli appelli per la pace: con deliberato terrore e presa di mira sistematica della popolazione civile ucraina. Putin - ha continuato - non cerca una soluzione. Sta mettendo alla prova la determinazione del mondo, continuando a ricevere conferma del fatto che l’omicidio di massa non comporta reali conseguenze”. 

Svyrydenko ha quindi chiesto maggiore pressione sull’economia di guerra russa, la piena sincronizzazione delle sanzioni imposte a Mosca e il rafforzamento delle difese aeree dell’Ucraina, “La pace non arriverà con i rinvii”. 

È “ora di esercitare la massima pressione su Mosca”, ha dichiarato dal canto suo il ministro degli Esteri ucraino Andrii Sybiha sottolineando su X che è stata “una mattina orribile” a Kiev. “Il presidente Trump è stato molto generoso e molto paziente con Putin, cercando di trovare una soluzione”, ha continuato, aggiungendo: “È ora di esercitare la massima pressione su Mosca. È ora di sincronizzare tutte le misure sanzionatorie. È ora di imporre la pace con la forza”. 

Dal canto suo l’esercito russo ha reso noto di aver conquistato la città di Chasiv Yar, un’importante roccaforte dell’esercito ucraino nella regione di Donetsk, nell’Ucraina orientale. Secondo le dichiarazioni del Ministero della Difesa russo che ha rilasciato una nota, la città al centro dei combattimenti da mesi, “è stata liberata” dalle forze russe.