PARIGI - La premier, a Parigi, ha partecipato all’Eliseo al vertice convocato da Emmanuel Macron che, insieme al premier britannico Keir Starmer, ha preso le redini dell’iniziativa europea per essere pronti a intervenire “boots on the ground”, per monitorare un eventuale cessate il fuoco.
L’Italia non invierà truppe in Ucraina, a meno di un coinvolgimento dell’Onu dopo un accordo di pace, e chiede che dal prossimo summit dei “volenterosi” siano coinvolti gli Usa, questa è in sostanza la posizione del governo.
Meloni non ha mai gradito l’attivismo del collega d’oltralpe, sia nel metodo, visto che alcuni Stati non sono stati coinvolti, sia nel merito, dato che per lei l’organizzazione di una forza di peacekeeping europea sarebbe “complessa e poco efficace”.
Secondo la premier, il percorso verso una pace “giusta e duratura” necessita di un “continuo sostegno a Kiev” e di “garanzie di sicurezza solide e credibili”, che però possono arrivare solo nel “contesto euroatlantico”. La chiave, per la premier, è l’estensione dell’articolo 5 del Trattato Nato, per consentire la sicurezza dell’Ucraina pur senza un’adesione di Kiev all’Alleanza, un’ipotesi su cui Macron ha sollevato “con interesse l’opportunità di un approfondimento tecnico” che Meloni ha “accolto con favore”.
Se la Nato è in contesto in cui muoversi, per Roma non si può prescindere da Washington. Trump ha un filo diretto con Macron e con Starmer, ma per la presidente del Consiglio è importante “continuare a lavorare con gli Stati Uniti per fermare il conflitto e raggiungere una pace che assicuri la sovranità e la sicurezza dell’Ucraina” anche con “il coinvolgimento di una delegazione americana al prossimo incontro di coordinamento”, ancora non in agenda.
Per quanto riguarda il coinvolgimento dell’Italia, ha ribadito che “non è prevista alcuna partecipazione nazionale ad una eventuale forza militare sul terreno”, ma resta aperta la porta a un impegno nel caso in cui si profilasse una missione Onu, dopo un accordo di pace, per una “efficace attuazione e monitoraggio del cessate il fuoco”.
Intanto, fin da ora, è “importante poter estendere il cessate il fuoco parziale alle infrastrutture civili, come le scuole e gli ospedali”, affinché la Russia dimostri “buona volontà” con l’obiettivo di raggiungere un cessate il fuoco totale”.
Su questa linea, Meloni incassa, sulla via del ritorno, il plauso della Lega: “Bene la linea del governo italiano, saggia e prudente, con la richiesta di coinvolgere gli Stati Uniti”, sottolineano fonti del Carroccio, secondo cui “mai come in questo momento si sta lavorando alla pace, e quindi è doveroso abbassare i toni e soffocare le pulsioni belliciste”.