BRUXELLES – Chi si congratula, come prevede il codice non scritto della diplomazia, e chi si flagella. In tutti i casi, a diffondere i commenti dei politici europei sono le loro reti sociali, prima ancora dei comunicati stampa istituzionali.

La capogruppo della Sinistra Ue, la francese Manon Aubry, sul suo account X è durissima. E se la prende non solo con Trump, ma anche con quei capi di Stato europei a suo parere troppo entusiasti nel complimentarsi con il nuovo presidente. “Mentre i Trump europei come Orban si affrettano a congratularsi con Trump, tocca a noi tornare a lottare con lucidità e determinazione se non vogliamo seguire la stessa strada degli Stati Uniti” afferma.

E ancora: “Trump è un nemico delle donne, delle minoranze, della libertà di stampa e del clima. Il mio pensiero va a tutti coloro che subiranno gli effetti delle sue politiche devastanti in un Paese che non è mai stato così fratturato. Un pensiero anche a tutte le persone che ne subiranno gli effetti in tutto il mondo”.

Nell’Unione Europea, per socialisti e verdi la vittoria di Trump è “un giorno buio”.

La presidente del gruppo dei Socialisti Ue al Parlamento Europeo Iratxe Garcia Perez scrive: “Conosciamo il progetto di Trump: autoritarismo, xenofobia e mancanza di opportunità. Ma non dimentichiamo i valori che ci sono stati insegnati, le società che vogliamo essere. Le forze democratiche e progressiste nell’Ue e negli Usa devono essere unite nella lotta per un futuro più giusto, sostenibile e inclusivo”.

Più diplomaticamente, la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyden, scrive su X: “La Ue e gli Stati Uniti sono più che semplici alleati: siamo legati da un vero partenariato tra i nostri popoli, che unisce 800 milioni di cittadini. Allora lavoriamo insieme a un’agenda transatlantica forte che continui a dare risultati per loro”.

La presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola pone l’accento sull’importanza di “mantenere forte il legame transatlantico, radicato nei nostri valori condivisi di libertà, diritti umani, democrazia e mercati aperti”.

In altre parole: il filoatlantismo non si discute. Non per niente il segretario generale della Nato, Mark Rutte, scrive – anche lui su X! – di essere pronto a lavorare “per promuovere la pace attraverso la forza della Nato”.

Entusiasmo scontato quello di Viktor Orban. “Il più grande ritorno nella storia politica degli Stati Uniti! Congratulazioni al presidente Donald Trump per la sua enorme vittoria. Una vittoria necessaria per il mondo!” scrive su X il premier ungherese.

Nelle file dell’estrema destra europea, esulta anche l’olandese Geert Wilders, mentre il primo ministro del suo Paese, Dick Schoof, si mantiene su toni più sobri: “Gli Stati Uniti sono un alleato importante per i Paesi Bassi, sia a livello bilaterale che in contesti internazionali come la Nato. Attendo con ansia la nostra stretta collaborazione sugli interessi condivisi tra Stati Uniti e Paesi Bassi”, è il messaggio, più istituzionale, del premier olandese .