LONDRA - Parlando dal suo golf club Turnberry in Scozia, Donald Trump ha dichiarato che, in assenza di progressi, applicherà pesanti dazi contro Mosca e i suoi partner commerciali.

La decisione ha provocato una reazione da parte del Cremlino, con l’ex presidente russo Dmitry Medvedev che dal suo profilo social su X ha tuonato: “Ogni nuovo ultimatum è una minaccia e un passo verso la guerra. Non tra Russia e Ucraina, ma con lo stesso Paese di Trump”.

Trump si è detto “deluso” dal presidente russo Vladimir Putin e ha ridotto drasticamente i 50 giorni inizialmente concessi per negoziare. “Penso di sapere già come andrà a finire”, ha affermato. Il nuovo termine sarà ufficializzato nei prossimi giorni.

La mossa è stata accolta con favore da Kiev. Il capo di gabinetto del presidente ucraino Volodymyr Zelenski, Andriy Yermak, ha scritto sui social: “Quando l’America guida con fermezza, gli altri ci pensano due volte”.

Le sanzioni statunitensi potrebbero colpire anche la Cina, principale partner commerciale della Russia. Trump ha accennato all’introduzione di “sanzioni secondarie”, che penalizzerebbero anche i Paesi che fanno affari con Mosca, riaccendendo potenzialmente la guerra commerciale tra Washington e Pechino.

Nonostante Trump abbia avuto in passato buoni rapporti con Putin, la sua retorica si è indurita negli ultimi mesi. I combattimenti in Ucraina proseguono intensi, ieri Mosca ha reso noto di aver conquistato nuovi insediamenti nell’est, mantre gli attacchi aerei russi sulle città ucraine, tra cui Kiev, continuano a intensificarsi.