Nato sotto il segno dei pesci, Fiore Niccoli ha compiuto la settimana scorsa, esattamente sabato 13 marzo, 82 anni.
Circondato dall’amata famiglia che ha voluto ricordare i passi più importanti della sua vita e i momenti più belli dei Niccoli, Fiore ha raccontato di essere fiero di quello che ha costruito e di tutto l’affetto ricevuto.
Di strada ne ha fatta molta, da quando ha lasciato il suo paesino in provincia di Catanzaro 59 anni fa per seguire l’amore della sua vita: quella che qualche anno più tardi, esattamente il 1 agosto 1964 diventò sua moglie e compagna di vita, Maria.
Una vita, quella di Fiore, piena di sacrifici: la sua infanzia finì infatti molto presto, perchè alla tenera età di undici anni si vide forzato ad abbandonare le scuole per supportare economicamente la famiglia.
“Mio padre da bambino aiutava il nonno nella fabbricazione delle sedie. Il suo lavoro consisteva nell’andare al fiume a raccogliere la ‘vuda’, un’erba palustre utilizzata per l’impagliatura delle sedie”, ha raccontato la figlia Rosanna al giornale.
Nel 1962 si imbarcò per l’Australia per raggiungere Maria, rimasta orfana da giovane e trasferitasi dall’altra parte del mondo per raggiungere uno zio che si prendeva cura di lei: “Si erano innamorati da giovani e non si erano mai dimenticati l’uno dell’altro, fino al giorno in cui si sono rincontrati”, ha raccontato la figlia.
La vita in Australia non è stata semplice ma Fiore ha avuto tante soddisfazioni: ha iniziato con la posa del calcestruzzo per poi lavorare come gruista presso il porto di Melbourne, impiego che ha mantenuto fino alla pensione.
Durante gli anni a Port Melbourne, Fiore fece la conoscenza di Domenic Crivelli, fondatore e proprietario di Coffex Coffee: “Mio padre andava ogni settimana a comprare il caffè e ne ne appassionò così tanto che nel suoi giorni liberi raggiungeva Domenic e lo aiutava nella torrefazione”.
“Una passione che non si è mai spenta a tal punto che anche durante i suoi anni in pensione, ha continuato a tostare chicchi di caffè per Coffex Coffee”, ha raccontato la figlia, con il sorriso sulle labbra.
Ma quella del caffè non è l’unica grande passione di Fiore, che per anni ha composto musica e scritto poesie.
Fiore circordato dalla sua famiglia a Natale dello scorso anno
Fu infatti premiato all’International Festival of Italian Song nel 1997 per la scrittura e composizione della canzone ‘Quando la speranza muore’, grande motivo di orgoglio e anche una maniera per Fiore di restare legato alle sue origini: “L’Italia è sempre stato il suo grande amore che ha voluto tramandare a figli e nipoti. Ci portava ogni anno in vacanza in Italia, chiedendo prestiti in banca per pagare le spese di viaggio per tutta la famiglia. Ha sempre lavorato duro per darci tutto quello che poteva e noi ne siamo fieri”.
Infatti la famiglia Niccoli mantiene ancora oggi tutte le classiche tradizioni italiane come fare la passata, il salame, le olive e il vino.
Una delle sedie fabbricate da Fiore da giovane
Sempre al suo fianco, anche la moglie Maria ha affrontato tante difficoltà, come quando era incinta del suo primo figlio e venne completamente fraintesa una volta arrivata in ospedale: “Mamma ci racconta sempre di quando il suo primo figlio stava per nascere prematuro e si recò in ospedale per essere visitata. Purtroppo il suo inglese era quasi inesistente e le infermiere, non riuscendo a capire cosa stesse succedendo, la misero a letto a riposare dopo averla visitata. Quando tornarono nella stanza, la testa di mio fratello era già uscita. Stava per partorire completamente da sola”, questo è uno dei tanti esempi di vita che la figlia Rosanna ha condiviso.
Fiore e Maria hanno avuto tre figli, Saverio, Giuseppe e Rosanna e sette nipoti, tutti appassionati e innamorati della terra di origine dei nonni.