Una giornata importante, quella di ieri, per la comunità italiana, in occasione del benvenuto alla nuova Console generale d’Italia a Melbourne, Chiara Mauri.

L’Abruzzo Club di Brunswick ha offerto alla Console Mauri una puntuale anteprima di quanto solida e strutturata sia proprio la comunità degli italiani a Melbourne. Tra gli altri ospiti, infatti, oltre al Presidente del Comites Victoria e Tasmania, Ubaldo Aglianò e al deputato del partito Democratico eletto nella ripartizione estero che comprende l’Australia, Nicola Caré, i rappresentanti delle principali realtà associative insieme a imprenditori, professionisti e manager di aziende italiane e italo-australiane.

Ma, ad offrire una cornice ancora più prestigiosa alla prima uscita ufficiale della nuova Console generale,  la presenza del viceministro delle Imprese e del Made in Italy, Valentino Valentini, e dell’Ambasciatore d’Italia a Canberra, S.E. Paolo Crudele.

In missione istituzionale in Australia, il viceministro Valentini, nel salutare e augurare un buon lavoro alla Console Mauri, ha sottolineato il significato della sua visita, collegata allo storico ritorno in Australia della Nave scuola Amerigo Vespucci, che arriverà in queste ore a Darwin nell’ambito del giro del mondo che, partito da Genova nel mese di luglio dello scorso anno, la vedrà tornare al porto di La Spezia nel mese di febbraio del prossimo anno (altro articolo a pagina 32).

Entusiasta di questo nuovo capitolo della sua carriera diplomatica, la Console Mauri, ai microfoni de Il Globo TV, ha ribadito l’impegno e la volontà di offrire un contributo importante e fattivo al servizio della comunità: “La visita del viceministro delle Imprese del Made in Italy Valentini, e la presenza dell’Ambasciatore Crudele a Melbourne mi offre veramente una cornice ideale e straordinaria per iniziare questo mandato sotto i migliori auspici. Ho l’obiettivo - ha confermato la Console - di rafforzare ulteriormente la nostra attività di sostegno a quelle che sono le esigenze della comunità italiana e consolidare la realtà del Consolato come punto di riferimento per i cittadini italiani del Victoria e della Tasmania”.

Nelle prime battute della sua visita istituzionale che proseguirà in questi giorni, il viceministro Valentini ha ribadito quanto importante sia essere in Australia in questo momento, ad accompagnare l’arrivo della Vespucci: “L’aspetto principale non è soltanto presentare i prodotti del made in Italy, ma anche attirare investimenti da parte dell’Australia nel nostro Paese. Ma - ha riconosciuto il viceministro - l’incontro con le comunità italiane è fondamentale, per tenere vivo questo legame che è sempre più forte, per spiegare anche a loro qual è lo scopo che [come ministero delle Imprese e del Made in Italy] svolgiamo e per ringraziarle del lavoro che svolgono tenendo alto con la loro operosità, con la loro attività, con il loro modo di vivere, l’esempio di quello che è esseri italiani, di quello che è l’italiano”.

Una nave come la Vespucci che fa il giro del mondo ha un valore non soltanto simbolico, perché, come ha evidenziato il viceministro Valentini: “Si tratta di una nave che viene dal passato, ma che porta a vedere un’Italia che guarda al futuro. Una nuova Italia, l’Italia che è grande nel mondo dei satelliti e nello spazio. l’Italia che è il secondo paese manifatturiero dell’Europa, che è il terzo paese per quanto riguarda l’economia dell’Europa, il quarto ormai per l’esportazione nel mondo, quindi un Paese che fa sentire la propria forza, la propria potenza in un contesto non di conflitto, ma sicuramente di sviluppo e di collaborazione”.

Il benvenuto e l’augurio di un buon lavoro alla Console Mauri, come detto, è stato dato ufficialmente anche dall’Ambasciatore Crudele che, nel riconoscere l’importanza dell’arrivo della Vespucci, ha ribadito il grande valore della nostra comunità di italiani in Australia e, in generale, delle folte comunità italiane all’estero. 

“Ritengo che le comunità italiane all’estero siano il made in Italy. Il loro modo di vivere, il modo di comunicare con la società civile nei Paesi dove risiedono, è un modo di promuovere l’italianità; quindi le comunità italiane non sono spettatori passivi, sono protagonisti attivi, artefici della promozione del made in Italy e quindi uno dei significati di questa missione del viceministro Valentini è anche il riconoscimento nei confronti di queste comunità, di quanto esse valgano e del loro grande contributo”.