HOBART – È sicuramente una delle grandi priorità del Consolato Generale d’Italia a Melbourne, e chiaramente anche dell’Ambasciata italiana a Canberra.

L’insegnamento della lingua italiana, permeato della sua importanza, necessitante di un costante rafforzamento, ha occupato un ruolo essenziale nell’agenda ricca di impegni e incontri ufficiali che, lo scorso mese, ha impegnato una delegazione istituzionale italiana in Tasmania, nell’ambito della prima visita ufficiale dell’ambasciatore Paolo Crudele nello Stato insulare australiano.

In prima linea, anche la console generale d’Italia a Melbourne, Hanna Pappalardo.

Agli incontri ufficiali che hanno visto le due figure istituzionali italiane stringere la mano della governatrice Barbara Baker, del premier Jeremy Rockliff, del ministro per l’Educazione, Roger Jaensch, del ministro ombra per l’Educazione, Josh Willie, e del sindaco di Hobart, Anna Reynolds, ha fatto seguito l’attesa visita alla University of Tasmania per un colloquio diretto con il vice cancelliere, il professore Rufus Black. Un colloquio che sembra aver dato inizio a un discorso collettivo e corale, “auspicabilmente in un futuro non troppo lontano”.

E “osservando dallo stesso prisma di esigenze”, sembra che anche in Tasmania sia forte l’interesse a tenere alto il valore della lingua italiana nella comunità perché “se è vero che, sul fronte dei numeri, la collettività italiana in Tasmania è minore rispetto a quella in Victoria, è anche vero che i numeri complessivi dello Stato insulare sono minori in generale”:

“Quindi, proporzionalmente, mi sentirei di dire che, nonostante tutto, i numeri della collettività italiana rimangono sufficientemente importanti per interloquire in maniera credibile con le autorità del governo della Tasmania”, ha dichiarato Hanna Pappalardo.

La Console ha quindi assicurato di voler continuare a curare nei prossimi mesi il discorso instradato dall’ultimo viaggio istituzionale, per fare in modo che non si dimentichi l’importanza a mantenere vivo l’insegnamento della lingua italiana nelle scuole della Tasmania.

“Per quello che ho potuto vedere i problemi sono in qualche modo gli stessi che abbiamo potuto verificare anche qui nel Victoria, così come le stesse priorità che si affermano giorno per giorno – ha aggiunto la Console –. Le circostanze consigliano di intavolare un’azione integrata tra autorità diplomatiche consolari e la collettività stessa presente sul campo. C’è bisogno che ognuno porti, nelle sue rispettive interlocuzioni locali, l’importanza del mantenimento della lingua italiana”.

Le problematiche rilevate mostrano chiaramente un contesto geografico che vede l’Australia lontana dall’Italia stessa, e la presenza di altri gruppi etnici che “affermano le proprie necessità”, ascoltate poi dal sistema scolastico, creando “un caleidoscopio di attori molto complesso in cui c’è bisogno di far sentire la propria voce”.

“Quello che credo possa essere identificato come un elemento importante, che l’ambasciatore Crudele ha ritenuto rilevante mettere sul tavolo, è la ripresa di un dialogo istituzionale funzionale, che possa davvero accrescere la proiezione dell’insegnamento della lingua italiana a livello scolastico attraverso un’intesa di carattere generale”, ha spiegato la Console.

È stata quindi immaginata la possibilità di rafforzare “uno scambio di lettere” fra il governo della Tasmania e le autorità italiane, interrotto negli ultimi anni a causa della pandemia.

Inoltre, il colloquio con il vice cancelliere Black ha delineato l’interessante possibilità di una visita del nuovo personale dell’Ambasciata presso l’importante istituzione universitaria: un esperto scientifico e una dirigente scolastica pronti a recarsi a Hobart per cercare di dettagliare le linee di lavoro più promettenti.

“In Tasmania abbiamo effettivamente rilevato un grande interesse verso l’Italia – ha continuato la console Pappalardo –, un’attenzione che ovviamente fa leva sulla presenza di una qualificata e dinamica comunità italo-australiana che si articola anche attorno all’Australian Italian Club a Hobart, che ovviamente non abbiamo mancato di incontrare e di ascoltare. Abbiamo difatti concordato di mantenere un legame più stretto e di restare in contatto, quanto più possibile, al fine di fertilizzare quanto discusso”.