PAVIA - Dal tampone orale di Chiara Poggi, prelevato 18 anni fa e analizzato soltanto ora nel corso dell’incidente probatorio, sarebbe stata individuata una minima quantità di Dna maschile appartenente a un uomo non ancora identificato e, dunque, non riconducibile né ad Alberto Stasi, condannato a 16 anni per l’omicidio della ragazza, né ad Andrea Sempio, indagato nella nuova indagine della procura di Pavia.
Secondo quanto riferito dai consulenti delle parti, l’esame verrà ripetuto perché il profilo genetico rilevato è molto esiguo, e non si può escludere che si tratti di una contaminazione.
“Non ci sono Dna di soggetti sconosciuti sulla scena del crimine e ovviamente tanto meno sul corpo di Chiara”: è questo il commento del legale della famiglia Poggi, l’avvocato Gian Luigi Tizzoni.
Per l’avvocato, questo ritrovamento sarebbe “un dato che, per quanto possiamo sapere, è privo di qualsiasi fondamento e che ancora una volta dimostra come, in assenza di riscontri oggettivi alternativi alla verità processuale accertata si continui a proporre ipotesi infondate”.