MELBOURNE - Quello trascorso per Fiona Tassone è stato un anno speciale, fatto di esperienze che rimarranno con lei tutta la vita e soddisfazioni che le hanno confermato di poter fare la differenza. 

Insegnante di inglese alla scuola superiore femminile Academy of Mary Immaculate di Fitzroy, è entrata a far parte dei 50 migliori insegnanti d’Australia della classifica annuale stilata dall’Herald Sun.

Tassone ha ottenuto il riconoscimento per essere “un modello di grande ispirazione. Audace, appassionata e stimolante. Spinge le ragazze a pensare e ad agire. Le sue studentesse non vedono l’ora di andare in classe”.

Una notizia che l’ha colta di sorpresa e che ha saputo solo dopo la pubblicazione.

Italo-australiana di seconda generazione, è cresciuta a Melbourne dove, una volta ottenuto il diploma superiore, ha seguito un corso di scrittura creativa.

“Poi mi sono resa conto che nessuno mi avrebbe mai pagato per scrivere”, ha ammesso, e ha deciso, quindi, di trasformare quella passione in qualcosa di diverso, che le avrebbe comunque permesso di dedicarsi al suo grande amore per le parole.

“Ho optato per l’insegnamento, che mi ha dato la possibilità di continuare a parlare di libri e letteratura”, ma non solo: con questa carriera ha anche insegnato quello stesso interesse alle sue studentesse. Così si è rimessa sui libri per prendere le certificazioni necessarie all’insegnamento e da quel momento è stata seduta dietro la cattedra per 15 anni.

Certo insegnare agli adolescenti non è sempre semplice, soprattutto negli ultimi anni, perché, come ha sottolineato, “l’interesse per la lettura è decisamente calato nel corso del tempo. Ho notato la differenza rispetto a quando ho iniziato a insegnare”.

La conseguenza diretta di questo disamore, secondo l’insegnante, è una minore capacità di esprimersi, sia oralmente sia per iscritto, da parte degli studenti.

“Con l’abitudine a usare i social, i ragazzi usano sempre un linguaggio molto informale e commettono molti errori ortografici”.

Ma fortunatamente non tutto quello che succede sui social media è da condannare: “Grazie a TikTok nell’ultimo anno c’è stata un nuovo impulso alla lettura”, ha detto Tassone riferendosi al fenomeno di BookTok, una tendenza che si è diffusa fra i più giovani che hanno cominciato a condividere con dei video che diventano molto spesso virali, le loro letture, a volte facendo delle brevi recensioni.

“Questo ha portato molti ragazzi a riavvicinarsi alla lettura”. Tassone ha anche dei consigli personali sui tre libri che tutti dovrebbero leggere, tra cui “almeno un’opera di William Shakespeare, secondo me, Macbeth, [una di] Jane Austen, e poi per sceglierne una più leggera, [come] Looking for Alibrandi, che è una storia divertente e che, quando l’ho letto io in Anno 9, mi ha aiutato a capirmi meglio”. 

Che Tassone sia una persona che si appassiona alle idee non l’ha dimostrato solo in classe, ma anche quando ha deciso di agire rispetto a una situazione di cui era venuta a conoscenza: quella in cui alcune donne in India, tra i 19 e i 22 anni, non avendo ancora trovato marito, erano in qualche modo escluse dalla società e non potevano nemmeno trovare un lavoro.

“Per quanto potessi arrabbiarmi e indignarmi per questa situazione, mi sono chiesta cosa avrei potuto fare concretamente; come avrei potuto aiutarle. Loro vogliono imparare l’inglese; io insegno inglese. Loro hanno un bisogno; io ho la competenza”, si è detta, e così è partita, con un progetto di volontariato che l’ha portata in India per due mesi, durante i quali ha aiutato queste ragazze e condiviso con loro momenti emozionanti e indimenticabili che hanno riempito Tassone di nuovi propositi e una grande energia. 

Dall’India Tassone è poi andata a scoprire le sue radici, perché, come ha raccontato, “ero stata diverse volte in Italia, ma non avevo mai visitato i luoghi da cui sono partiti i miei nonni”. Da Tocco da Casauria, in Abruzzo, a Piminoro, in Calabria, Tassone ha potuto scoprire i colori, i profumi e l’accoglienza delle persone del posto.

“Ho visto la casa di mia nonna materna, mi sono fermata davanti all’uscio e ho guardato lo stesse montagne che vedeva lei quando usciva dalla porta”, ha ricordato. Piccoli paesi dove tutti si conoscono e molte sono le attenzioni dedicate ai forestieri: “Quando sono entrata con la macchina in paese si sono tutti girati a guardarmi - ha ricordato l’insegnante divertita -. Un lontano parente di mio padre mi ha fatto fare un giro del posto e chiunque abbia incontrato è stato molto paziente con me quando parlavo in italiano”.

È stato forse un senso di appartenenza, quella sensazione di calore che sentito durante il viaggio, la connessione con la terra dei suoi nonni.

Per quanto ami insegnare alla sua scuola, Tassone non vuole rinunciare a dare il suo contributo, a lasciare un segno, aiutando concretamente le donne svantaggiate; così ha già in programma per il 2026 di andare in Perù e mettere la sua esperienza a disposizione di alcune comunità del posto.