SYDNEY - Un pendio che si affaccia sulla baia, due ettari di terreno di proprietà pubblica dimesso e dimenticato. Quello che per molti dei residenti di Lavender Bay era un luogo dove gettare vecchi materassi ed elettrodomestici, per Wendy Whiteley, ex moglie del celebre artista, divenne una tela bianca sulla quale sfogare il proprio dolore per la perdita del compagno prima e della figlia dopo, morta prematuramente a 37 anni. 

Senza chiedere il permesso e senza ostacoli da parte dell’ente pubblico che lo possedeva (la Rail Corporation), Wendy con una squadra di operai e volontari ha riqualificato lo spazio verde situato proprio di fronte alla sua casa, la stessa residenza dalla quale Brett Whiteley dipinse alcune delle sue più famose vedute sulla baia.  

Oggi il parco porta il nome della sua creatrice - Wendy’s Secret Garden - e non è più un segreto, ma un incantevole parco pubblico amato dagli abitanti del posto e dai turisti per la tranquillità e gli scorci sulla baia e l’Harbour Bridge, a due passi dalle fermate dei traghetti di Milsons Point. 

Il giardino è un’oasi per gli uccelli e una piccola “foresta” di piante di ogni genere, tropicali e native, tra cui un maestoso fico della baia di Moreton, punteggiato di sculture e di una fontana italiana. Tra gli artefici del parco c’è anche un siciliano, Corrado Camuglia, da 23 anni collaboratore di Wendy. 

Emigrato giovanissimo nel 1974 da Castiglione di Sicilia, Corrado arrivò a Sydney senza famiglia e, seguendo il consiglio del padre (“Guarda e imapara”), si è destreggiato per anni tra mille lavori: piastrellista, handyman e pizzaiolo. Lavoratore instancabile, durante una pausa pranzo di circa vent’anni fa, ha attraversato il parco, allora in pessimo stato, imbattendosi in Wendy impegnata a fare giardinaggio: “Io, che scherzo sempre, le ho chiesto se le serviva una mano e lei ha risposto: ‘Quando puoi cominciare?’ Ho risposto ‘domenica mattina’. Abbiamo iniziato con un giorno a settimana, poi due, poi tre e siamo arrivati a sette! La cosa si era fatta interessante, quando si crea qualcosa di nuovo da zero”. E in effetti, conferma Corrado, è una grande soddisfazione vedere il risultato di oggi e ripensare che si era partiti da zero. I primi anni, ricorda, li hanno passati a ripulire e sistemare, lavorando duro anche per il pendio accentuato. 

“Non sono specialista ma ho sempre avuto passione per il verde”, spiega Corrado che è sempre stato affiancato da un altro operaio (prima Ruben Gardiol, ora un dipendente comunale), oltre a una squadra di volontari che, ogni primo sabato del mese, si occupa di estirpare erbacce e di piccoli lavori di manutenzione, come ricoprire le buche scavate dai bush turkeys, i tacchini selvatici che abitano i parchi di Sydney. Immancabilmente, gli appuntamenti del sabato diventano anche occasioni conviviali durante le quali Corrado prepara la pizza per tutto il gruppo. 

Wendy Whiteley nel suo giardino. (Foto: Jason Busch Photography)

Più che un luogo di lavoro, per Corrado, il giardino è uno spazio rigenerante che ha “l’effetto di calmare e di rilassare, non solo me, ma anche i visitatori, in tanti mi dicono che c’è un’energia particolare”. Lo ha ammesso anche Wendy: “Non sapevo nulla di orticultura quando ho iniziato il giardino. Sapevo cosa mi piaceva. E da allora ho imparato cosa vuol dire stare qui. E’ una relazione simbiotica tra le pinate, me stessa e i miei giardinieri”. 

Il futuro del giardino è assicurato per circa 30 anni, grazie a un contratto di comodato d’uso estendibile con il comune di North Sydney e l’auspicio è che diventi presto uno spazio protetto per le generazioni future.