SANTA FE - Il 31 ottobre è stata una data importante per il Museo de la mutualidad y de la cooperación di Santa Fe che ha festeggiato il primo anno di attività, un importante traguardo per la comunità italiana della Provincia.
Il museo è nato per preservare e recuperare la storia dell’associativismo in Argentina, strettamente legato all’immigrazione italiana nel Paese, in quello che era l’edificio dell’Hospedale Italiano della città di Santa Fe.
L’imponente struttura è stata recuperata per accogliere il ricco archivio che ora fa parte del museo, dove vengono custoditi documenti e immagini che non solo ricostruiscono le attività delle antiche società di mutuo soccorso, ma riportano alla luce anche lo spirito di collaborazione e solidarietà che è alla base di questo tipo di organizzazione.
Per l’occasione, i diversi organismi che sono stati coinvolti nel progetto di ristrutturazione dell’edificio e della costituzione del museo, si sono dati appuntento in un’assemblea virtuale con membri di istituzioni italiane e società italo-argentine.
Tra queste la Fundación Economia Social (Fondazione Economia Sociale), l’INAES (Istituto Nazionale di Associativismo ed Economia Sociale) e la CAM (Confederazione Argentina delle Mutuali).
Il museo è ospitato nell’ex Hospital Italiano.
Dall’Italia hanno partecipato Massimo Piermattei e Antonio Chelli, rappresentanti della FIMIV (Federazione Italiana della Mutualità Integrativa Volontaria), che hanno sottolineato il ruolo centrale che svolgono le mutuali nella sostenibilità sociale, economica, ma anche ambientale, delle proprie comunità.
In questo senso, è stato ribadito da tutti i partecipanti alla riunione come sia fondamentale preservare il patrimonio storico di queste entità, per riscattare i valori che sono stati la matrice del Welfare, proiettandoli al futuro, andando incontro anche alle nuove necessità della cittadinanza.
L'ingresso dell’ex Hospital Italiano.
Su questo punto è intervenuto José Maria Garriga, presentando una proposta integrale per affrontare il recupero delle mutuali della collettività italiane. “Il contesto legale vigente impone che vengano resi chiari gli obbiettivi di queste entità – ha spiegato Garriga –. È quindi necessario fare una ricerca approfondita , non solo delle mutuali, ma anche delle associazioni italiane in generale e dei servizi che offrono oggi e che offrivano in passato, per analizzare quali sono oggi le reali necessità delle persone e come essere utili nell’attualità”.