Paolo ha voluto creare uno spazio che desse ai clienti un’esperienza tra fine dining e una più comunitaria: “Voglio che i clienti si sentano come se fossero a casa mia”, ha raccontato al giornale.
Nato e cresciuto a Cresentino, un paese tra Milano e Torino, Arlotta ha adottato una dieta vegetariana (insieme a una passione per lo yoga), durante un viaggio di tre mesi in India nel 2009.
Oggi è un insegnante qualificato e fondatore di ‘Chefs of Yoga’, un’organizzazione che ha lo scopo di migliorare l’equilibrio tra vita privata e professionale dei lavoratori nel settore della ristorazione, offrendo classi di fitness e attività comunitarie.
Il suo viaggio nel mondo della gastronomia ha avuto inizio qualche anno prima di partire per l’India, quando all’età di 21 anni si trasferì a Londra per migliorare l’inglese. Dopo qualche anno, ha fatto rientro in Italia per studiare presso l’Associazione Italiana Sommelier, dove ha avuto la possibilità di apprendere molto sulla cucina italiana in alcuni dei ristoranti più rinomati del Paese.
Poi si è trasferito a Singapore, per lavorare al fianco del rinomato chef Mario Batali, prima di trasferirsi in Australia e iniziare la sua carriera presso il ristorante ‘Vue De Monde’, durata quattro anni.
Oggi ha deciso di aprire il suo ristorante ‘Riso’, dedicato alla terra delle sue origini.
L’inaugurazione è fissata per lunedì 12 ottobre, anche se solo per pasti da asporto e consegne a domicilio, fino a quando le restrizioni governative non saranno allentate e gli sarà permesso aprire la sala ai clienti.
“Quando ho deciso di aprire il mio ristorante durante la pandemia, in molti mi hanno dato del matto. Io credo che sarà una preziosa lezione di vita”, ha concluso lo chef.