Un testo di Noah Bonaddio e Matteo Cantavenera, studenti dell’Anno 12 del Mazenod College

Non è raro che oggi a scuola si parli di ambiente. La nostra generazione è, infatti, esposta più che in passato al tema della sostenibilità e solitamente ragioniamo di più sul futuro del nostro pianeta.

Anche noi, studenti dell’Anno 12 della maturità di italiano, abbiamo appena concluso un intero modulo su questo argomento. È stato un percorso interdisciplinare con molte intersezioni interessanti tra diverse materie, tra cui scienze, storia, italiano e la questione morale sui nostri stili di vita.

Prima di tutto, abbiamo avuto due incontri, in italiano, con Giulia Genuzio - dottoranda udinese in Scienze Polari all’Università Ca’ Foscari di Venezia - che ci ha introdotto al tema del cambiamento climatico.

Dal punto di vista scientifico, ci ha spiegato la differenza tra meteo e clima, introducendoci poi all’impatto umano che contribuisce all’aumento delle temperature globali (a partire dalla Rivoluzione industriale del 1850 circa).

Questo influenza necessariamente i moderni fenomeni meteorologici estremi per frequenza e intensità. Come non pensare alla recente alluvione in Emilia-Romagna dello scorso maggio, o ai frequenti incendi estivi australiani?

Ci siamo poi soffermati sulla sua ricerca di dottorato e cioè sulla ricostruzione di eventi paleoclimatici a partire dall’analisi di carta, coralli, pollini, carote di ghiaccio e anelli degli alberi. Davvero affascinante!

Il modulo è continuato studiando alcune startups italiane che oggi danno risposte all’avanguardia nel campo della nutrizione, dell’ambiente e di una vita più sostenibile.

A questo riguardo abbiamo poi avuto modo di conoscere meglio una realtà innovativa locale che si occupa di permacultura e di educare Melbourne a modelli più sostenibili. Si tratta di CERES, situata a Brunswick East, il cui motto è: “Un luogo dove innamorarsi di nuovo della Terra”.

Con loro abbiamo parlato dello spreco nella nostra società, dei miliardi di tonnellate di rifiuti che produciamo e dell’economia circolare che è il flusso intelligente di materiali dove si ricicla e si riusa, si riduce lo spreco, si riduce l’inquinamento.

Alla fine di questo modulo e di questi nuovi numerosi spunti per le nostre vite, abbiamo fatto un’escursione che ci ha portato a esplorare ugualmente un angolo poco conosciuto di Melbourne. Con i nostri insegnanti Yolanda Bonica e Denis Passalent, siamo andati a Herring Island, a South Yarra.

Con l’aiuto di Stanley di Parks Victoria, abbiamo piantato una cinquantina di piante indigene sull’isola. Tra queste c’erano le seguenti piante: Dodonea viscosa, Acacia acinacea e Correa glabra.  

Questo modulo è stato l’ulteriore conferma che ciò che studiamo in classe può avere un impatto autentico e concreto sulla nostra vita.

In fondo, siamo riusciti a collegare materie molto diverse tra loro in italiano e a espandere la nostra conoscenza con collegamenti originali.

Abbiamo riflettuto sul nostro stile di vita, sul nostro ruolo nella società. Abbiamo dato un nostro preciso contributo per l’ambiente, anche se piccolo, per preservare la biodiversità del nostro Paese.

Speriamo di continuare a educarci su queste sfide centrali del nostro tempo.