Le belle giornate di sole d’autunno sono sempre ideali per visitare le zone agricole ai margini di Melbourne. Non occorre allontanarsi troppo per godere della bellezza incantevole del paesaggio anche durante una breve escursione in compagnia di amici, spesso scoprendo luoghi mai visti prima.

È quanto accaduto di recente quando un pullman carico di soci e amici dell’Avondale Heights & East Keilor Residents’ Association, amanti delle gite e sempre alla ricerca di nuove emozioni, è finalmente partito per una splendida giornata di sole in una famosa località turistica a soli novanta minuti dalla sede dell’associazione.

L’escursione del 7 maggio scorso, in una giornata autunnale, ha portato i partecipanti alla scoperta della Yarra Valley, un viaggio nella natura, ma anche nella memoria dei primi coloni europei, in maggioranza britannici, sbarcati a Port Melbourne nel 1803 dopo una breve ma pericolosa traversata dello stretto di Bass, il tratto di mare tra la Tasmania e il Victoria.

Durante il tragitto, tra alte felci e maestose foreste di eucalipti, il gruppo ha discusso animatamente della storia della valle, interrogandosi su come quei pionieri abbiano potuto sopravvivere e adattarsi in un territorio allora sconosciuto, abitato dalle tribù aborigene del popolo Wurundjeri, lungo il fiume Yarra.

La visita è proseguita a Yarra Glen, storica cittadina con circa 2600 abitanti, considerata la porta d’ingresso della valle. Fu qui che, nel 1837, i fratelli Ryrie occuparono una vasta area di oltre 43mila acri per l’allevamento del bestiame, dando poi avvio, l’anno successivo, alla coltivazione delle prime vigne. 

Dopo circa 50 minuti di viaggio, il gruppo ha fatto tappa a Healesville per una pausa caffè, per poi proseguire lungo strade tortuose immerse nei caldi colori autunnali. A ogni curva, un panorama mozzafiato faceva esclamare di gioia i partecipanti, intenti a fotografare il paesaggio come se fosse una tavolozza di un pittore.

Toccante è stato il ritorno a Marysville, devastata dal tragico incendio del 7 febbraio 2009. Rivederla oggi, completamente ricostruita, viva e fiorente, ha suscitato commozione e stupore tra i presenti. 

I nuovi edifici, i giovani lavoratori sorridenti e l’atmosfera gioiosa sembravano cancellare il dolore di quel terribile sabato sera.

Proseguendo, il pullman ha raggiunto le spettacolari Steavenson Falls, note come “la cascata degli innamorati”. Sebbene il flusso d’acqua fosse ridotto rispetto ad altre stagioni, il fascino del luogo resta intatto, con coppie che si facevano fotografare romanticamente sul ponticello.

L’ultima tappa è stata Buxton, presso un allevamento di trote e salmoni in vasche di varie dimensioni. L’attività di pesca ha entusiasmato tutti: tra chi preparava i tavoli con contorni, insalate e dolci portati da casa, e chi invece era impegnato a catturare il pesce desiderato. Alcuni barbecue erano già accesi, pronti per cucinare trote e salmoni appena pescati, avvolti in fogli di alluminio e insaporiti con fette di limone.

Le lunghe tavolate sotto il grande riparo sono presto diventate il centro della festa. Bottiglie di ottimo vino, insaccati casalinghi, dolci e allegria hanno animato il pranzo, tra sorrisi, abbracci e racconti di esperienze passate.

Indimenticabile la gioia dell’ottantottenne Maria Ruffo, incitata dal marito Joe, 93 anni, che è riuscita a pescare ben quattro pesci. 

Il loro entusiasmo è stato contagioso, simbolo della vitalità e dello spirito di gruppo che anima queste escursioni. Questa giornata si è conclusa nel migliore dei modi: un perfetto connubio di sole, storia, natura e amicizia. Le parole dell’architetto Carlo Corallo e di sua moglie Maria hanno ben riassunto il sentimento comune: “Grazie di cuore per la vostra splendida compagnia. È stata una giornata meravigliosa, molto apprezzata da tutti i partecipanti. Grazie per l’ospitalità e per l’allegria condivisa”.