MELBOURNE - Condizioni climatiche più clementi stanno dando necessario e meritato sollievo ai vigili del fuoco, in servizio al confine tra il New South Wales e il Victoria, prima della ripresa degli incendi boschivi, che al momento di andare in stampa hanno causato la morte di 28 persone, in tre Stati (22 nel NSW, tre nel Victoria e tre nel South Australia, ndr) e la perdita di circa mezzo miliardo di animali.
Un sollievo quindi per gli esausti pompieri, mentre è stata confermata la distruzione di 1.588 abitazioni nel NSW, e i gravi danni ad altre 653 case. Nel Victoria, il premier Daniel Andrews ha fissato a 200 il numero delle residenze andate in fumo.
In totale sono andati distrutti sei milioni di ettari di territorio.
I dati di entrambi gli Stati sono però tristemente destinati ad aumentare mentre le autorità sono impegnate a eseguire controlli nelle zone più impervie.
Il Consiglio australiano degli enti assicurativi (ICA) ha stimato che, da settembre, sono state inoltrate 8.985 richieste di risarcimento danni per oltre 700 milioni di dollari, ma che aumenteranno in maniera significativa dopo quest’ondata di nuovi roghi.
Nella nottata tra lunedì e martedì, la pioggia e le condizioni più favorevoli hanno permesso ai vigili del fuoco del NSW di rafforzare le linee di contenimento, prima che la colonna di mercurio riprenda inesorabilmente a salire, e raggiungere i 40 gradi, venerdì.
Dean Sgarbossa, dell’Ufficio meteorologico (BOM), ha confermato che le temperature più fresche dovrebbero continuare anche oggi, mentre domani l’ondata di caldo riprenderà a partire dal South Australia, prima di spostarsi nel Victoria e nel NSW: le temperature dovrebbe assestarsi tra i 30 e i 40 gradi nei due Stati maggiormente colpiti dall’ondata di incendi, mentre saranno superiori in zone quali Griffith, Hay e Broken Hill.
Sgarbossa ha detto che le condizioni di domani saranno simili a quelle di sabato scorso quando oltre 60 abitazioni sono andate distrutte nel NSW.
Nel Victoria la pioggia ha allentato la pressione dei roghi che hanno bruciato 1,2 milioni di ettari nella zona orientale e nord-orientale dello Stato.
Gavin Freeman, responsabile dei controlli delle autorità antincendio, ha detto che mentre ogni tipo di pioggia è benvenuta per dare sollievo ai vigili, sarebbero necessari rovesci più significativi per avere un impatto sugli incendi nel Victoria: “Ciò che è accaduto nelle ultime 48 ore - ha detto Freeman, ieri - ha rallentato gli incendi, che è naturalmente positivo, ma l’altra faccia della medaglia è che, sfortunatamente, fumo e nuvole rendono difficile l’utilizzo di mezzi aerei, mentre la pioggia ha reso scivolosi i sentieri percorsi dai camion dei vigili, per raggiungere le zone dove continuano ancora ad ardere i roghi”.
Le autorità hanno confermato che ci sono possibilità di cambiamenti di direzione dei venti da nord-nord-ovest a sud-ovest, e che i fulmini possano innescare nuovi focolai.
Con il record di temperature raggiunto lo scorso sabato a Penrith, dove la colonna di mercurio ha toccato i 48,9 gradi, per la prima volta dal 1939, Sgarbossa ha detto che le condizioni eccezionalmente aride e calde della primavera, fino a dicembre, hanno contribuito all’emergenza incendi, aggiungendo ottimisticamente che “la pioggia è in arrivo, dal nord-ovest del Western Australia e dovrebbe produrre abbondanti rovesci sugli Stati orientali nel corso del prossimo mese”.
Sono circa 2.500 i vigili del fuoco impegnati sul fronte degli incendi, che tenteranno tra oggi e domani operazioni tattiche di contenimento, ma i loro sforzi potrebbero venire frustrati dalla pioggia, che non cade in quantità sufficiente per estinguere i roghi.
Gli incendi continuano ad ardere in Queensland, dove sono andate distrutte 45 abitazioni (ma il bilancio è destinato a salire), nel Western Australia e in Tasmania.