BUENOS AIRES – Tutti all’estero conoscono il Carnevale di Venezia, con le sue maschere e le atmosfere misteriose.  Ma in Italia esistono tante altre tradizioni locali, come quella siciliana, antichissima.

Per farla conoscere in Venezuela, dove tanti italodiscendenti hanno le loro radici in questa regione, il Cgie (Consiglio generale degli italiani all’estero) locale organizza un concorso di maschere di Carnevale, ispirate alla tradizione orale dell’isola, dal titolo, appunto, Miti e leggende della Sicilia

Il bando è rivolto agli studenti, tra i 12 e i 25 anni, di una dozzina di istituti e corsi di italiano a Caracas, Maracay, Maracaibo, Margarita e Puerto Ordaz. È prevista la partecipazione di circa 2.000 ragazzi e saranno assegnati oltre 20 premi.

L’obiettivo è incentivare la creatività, il lavoro artigianale e la riscoperta, da parte dei giovani, delle figure leggendarie che hanno segnato la cultura dell’isola: dagli dei e le ninfe ai giganti e agli spiriti, che ne popolano la memoria collettiva.

“L’evento è un’occasione per fare rete – dice Mariano Palazzo, direttore della Dante Alighieri di Maracay –. Sono coinvolte scuole, accademie linguistiche, persino università, di diversi Stati del Paese. È sostenuto da istituzioni italiane, come il Cgie e il Comites, e dal mondo imprenditoriale, rappresentato dalla Camera di commercio italo-venezuelana”.

Al centro dei pensieri di Mariano, come sempre, c’è la diffusione della lingua italiana, ma non solo. “Vogliamo valorizzare l’interesse e il protagonismo dei giovani – afferma ­­–. Far conoscere tradizioni meno famose, ma non per questo minori. Infine, rivalutare gli studi umanistici, che in quest’epoca vengono considerati meno importanti”.

I misteri della Sicilia

Antonio Iachini, rappresentante in Venezuela del Consiglio generale degli italiani all’estero, spiega che questa prima edizione rende omaggio alla Sicilia, “in onore dei numerosi immigrati stabilitisi in Venezuela che provengono da quest’isola, la più grande del Mediterraneo, con una grande ricchezza culturale legata, in larga misura, alla mitologia dell’antica Grecia e ad altri popoli”. Che si fusero con le tradizioni locali per dare origine a storie affascinanti.

“L’iniziativa – continua Iachini – mira anche ad aprire spazi per promuovere l’integrazione culturale, la conservazione del patrimonio, salvare i valori e riaffermare l’orgoglio per le radici italiane, oltre a celebrare la diversità culturale della Sicilia, aprendo opportunità per risvegliare l’interesse per i viaggi e la conoscenza di questa regione”.

Non a caso, Iachini appartiene anche alla commissione VIII del Cgie (incaricata di supervisionare le questioni relative all’innovazione, alla ricerca, agli studi universitari e alla digitalizzazione) e fa parte del Gruppo 1, orientato a rafforzare e promuovere la leadership, la partecipazione e lo sviluppo delle donne italiane nel contesto globale.

Personaggi dei miti e leggende della Sicilia. 

Ricercando le storie della Sicilia, e poi ricreandole attraverso l’espressione plastica delle maschere, i partecipanti non solo imparano a conoscere gli dei, gli eroi e le creature che fanno parte dell’immaginario, ma mantengono viva la memoria storica e incoraggiano il dialogo tra passato e presente, assicurando che queste tradizioni perdurino per le nuove generazioni. Oltre a recuperare i miti greci che hanno plasmato l’identità dell’isola, il concorso incoraggia anche il riconoscimento delle influenze – delle tradizioni arabe e normanne – che hanno arricchito queste leggende nel corso dei secoli.

Maschere narratrici di storie

Le opzioni a cui ispirarsi nella creazione delle maschere sono incalcolabili. I miti e le leggende siciliane sono un tesoro culturale che si tramanda di generazione in generazione, ed è rimasto attuale nel tempo, affascinando e incantando chi li conosce. Dalle profondità del mare alla cima dell’Etna, ci sono storie ovunque.

Uno sguardo alla ceramica, all’architettura, alla pittura, alla tradizione orale e alla letteratura siciliana ci porta ad esseri come le sirene, simbolo di bellezza, seduzione e pericolo nelle acque del Mediterraneo, lo stesso luogo abitato dalla Donna del Mare, spirito marino che invece protegge i pescatori (molto simile al mito di Yemayá, divinità della tradizione ouruba del Brasile).

Nei campi (la Sicilia è anche una regione agricola) spicca la presenza del Guardiano della Terra, venerato dai contadini perché spirito protettore delle colture e delle vigne. Mentre il dio del vino e delle feste, Dioniso, è venerato per la sua capacità di ispirare liberazione e celebrazione.

Altri personaggi legati alla Sicilia. 

Da parte sua, la ninfa Aretusa si trasformò in fonte per sfuggire a un dio innamorato e rappresenta la purezza e l’acqua dell’isola. Secondo le leggende locali, la mitica figura del Gigante di Palmi ha contribuito a modellare il paesaggio siciliano, simboleggiando la forza primordiale della terra. D’altra parte, il ciclope Polifemo e la sua forza bruta sono associati alla forza vulcanica e alla geografia brusca dell’isola. Aetna, la dea del vulcano Etna, è la madre dei Palici, divinità dei geyser e delle sorgenti di acqua calda.

Dal mito alla realizzazione artigianale

Il concorso Miti e leggende della Sicilia premierà la creazione di maschere realizzate completamente a mano e individualmente, che dimostrino elevati livelli di difficoltà tecnica, creatività e finitura professionale.

Il regolamento del concorso prevede che le maschere presentate debbano essere sufficientemente grandi da coprire l’intero volto e parte dei capelli, realizzate con tecniche come cartapesta, modellazione dell’argilla, pelle goffrata, gesso, origami, kirigami, quilling (o filigrana di carta). Sono ammessi anche ammessi altri materiali, purché il pezzo sia realizzato a mano al cento per cento. Si prevede che la finitura delle maschere sia paragonabile a quelle realizzate per il carnevale di Acireale (Catania).

La giuria, composta da rappresentanti locali delle istituzioni partecipanti, valuterà l’originalità, la complessità della tecnica, l’estetica, i materiali e il collegamento con il tema del concorso.

I partecipanti devono presentare le loro maschere in perfette condizioni e pronte per essere esposte nelle rispettive città, rispettando il regolamento del concorso pubblicato sul sito del Cgie venezuelano. La scadenza è il 20 marzo 2025 e la partecipazione è su base individuale. 

I partecipanti dovranno includere anche un video di 30 secondi che identifichi e spieghi certi aspetti come il motivo dell’ispirazione, nonché gli elementi mitologici incorporati.

Il flyer del concorso. 

Premi divertenti

Il CGIE consegnerà più di 20 premi ai vincitori delle organizzazioni partecipanti in ciascuna regione. “Un aspetto importante è che i partecipanti gareggeranno contro i concorrenti della stessa regione”, dice Palazzo.

I primi classificati riceveranno ciascuno una console Sony Playstation 5 Slim Digital. I creatori delle maschere che rimarranno al secondo posto riceveranno le console Nintendo Switch Lite e i terzi posti verranno premiati con tablet Infinix XPAD X1101B. 

Il concorso è organizzato dal Cgie e patrocinato dai Comitati degli italiani all’estero (Comites) di Oriente e Occidente, dalla Federazione delle associazioni italo-venezuelane (Faiv), Camera di commercio italo-venezuelana (Cavenit), Società Dante Alighieri di Maracay, Cattedra di Italiano della Upel (Universidad Pedagógica Libertador), Casa d’Italia di Maracay e Maracaibo, Università di Margarita (Unimar).