MELBOURNE - Se vi dicessimo che a Melbourne esiste una realtà in cui si possono prendere in prestito i semi da piantare nel vostro giardino, come si fa in biblioteca con i libri?

Si tratta di una vera e propria biblioteca dei semi, e il suo funzionamento è molto semplice: si prendono in prestito i semi, che saranno poi piantati; alla biblioteca verranno riportate quindi le sementi prodotte da quelle nuove piante, in un circolo virtuoso di scambio e diffusione che ha lo scopo di mantenere vive tradizioni, saperi e anche sapori.

È questo, in sintesi, il progetto portato avanti dal Comune di Darebin, voluto dalla comunità e ideato già prima della pandemia, come risposta all’emergenza climatica. Ma con l’inizio della pandemia, il progetto ha preso una nuova forma: “Durante le prime settimane di lockdown, era davvero difficile trovare semi disponibili. In molti, oltre al rifornimento di cibo e carta igienica, avevano iniziato ad acquistare semi da piantare in giardino, vista la prospettiva di dover trascorrere molto tempo a casa e la paura di non poter trovare più cibo fresco disponibile al supermercato”, ha spiegato Natalie Nigol, sustainable food officer del Comune di Darebin.

Natalie ha aggiunto che la maggior parte dei semi che coltiviamo in Australia proviene da multinazionali americane e l’idea di avere una biblioteca nasce non solo per mettere a disposizione della comunità i semi ma anche per coltivare prodotti locali, varietà meno conosciute e utilizzare semi che sono già abituati alle condizione climatiche e caratteristiche del terreno locale.

“Si tratta di uno dei programmi più di successo degli ultimi tempi, la comunità ha davvero amato le nostre biblioteche”, ha continuato Natalie, invitando tutti i residenti di Darebin a partecipare.

Le cinque biblioteche si trovano nei quartieri di Preston, Alphington, Reservoir, Northcote e a ogni postazione, gli interessati potranno trovare materiale informativo su come conservare i semi dalle piante per poi riportarli in biblioteca: “Non si tratta solo di prendere in prestito i semi, ma anche di far nascere e crescere nuove piante e, a maturazione, riportare una parte dei semi prodotti dalle piante alla biblioteca, mantenendola così viva e attiva. Questo sistema presuppone un rapporto e un impegno reciproco tra i contadini e gli appassionati di orticoltura che vi si rivolgono, che contribuiscono così a mantenere feconde le sementi”, ha concluso Natalie.
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