Una storia lunga più di cinquant’anni, quella del Veneto Club di Melbourne, iniziata alla fine degli anni ‘60, quando un gruppo di emigrati veneti, con l’intento di ricreare uno spazio della propria regione in questa città così lontana dalla loro terra, hanno individuato in una area lambita dal fiume Yarra, a Bulleen, il luogo dove far sorgere la ‘loro casa’. Da quel momento in poi, riunioni, progetti e il comune obiettivo che inizia a prendere sempre più forma.
E ora, nastro in avanti nel ‘film’ del Veneto Club e siamo all’8 dicembre 1973, anno in cui l’instancabile lavoro dei fondatori del Club, la visione e l’impegno profuso, vedono concretizzarsi l’edificio che ancora oggi ospita l’importante club veneto. Dietro la guida dell’allora presidente del sodalizio veneto, David Barro, e del comitato di amici e corregionali, l’architetto Erminio Smrekar, noto architetto di origine triestine, ha disegnato e progettato la sede del club.
Struttura che venne costruita nei tempi previsti e inaugurata, come detto, il giorno 8 dicembre 1973, alla presenza di una grande folla di membri del club, simpatizzanti e amici e delle autorità civili e religiose italiane e australiane, tra cui l’onorevole Billy Snedden, l’allora leader dell’opposizione e già ministro dell’Immigrazione.
Cinquant’anni dopo, venerdì 8 dicembre 2023, è iniziato con un Cocktail di gala il fine settimana dedicato agli eventi per celebrare un traguardo importante, rilevante e decisamente rappresentativo di una solidità propria della comunità dei veneti di Melbourne.
Di grande intensità la testimonianza del presidente del Veneto Club, Louis Crema, che ha accolto ospiti e soci presso la Sala Venezia: “A cinquant’anni dall’inaugurazione, questo edificio, così complesso nella sua costruzione, così come mi raccontava mio padre (Beppi Crema, co-fondatore della Camillo Brothers, padre dell’attuale presidente del Veneto Club, ha giocato un ruolo cruciale nella fase di costruzione dell’edificio, ndr.), ha ancora un aspetto fantastico - ha esordito il presidente Crema, sottolineando la lungimiranza dell’idea architettonica dell’architetto Smrekar.
“Questo club è un testamento di tutti i precedenti presidenti, di tutti i precedenti comitati e, cinquant’anni dopo, per me è un onore ricoprire questo incarico. Penso che dovremmo essere tutti grati per questi cinquant’anni di successi del club, non solo per noi, ma per tutti coloro che frequentano questo club. Io li vedo - ha aggiunto Crema -, vedo tutti quelli che vengono in questo nostro club, sono felici, per tutti è una casa lontano da casa. Lo stesso principio che ha guidato i soci fondatori, questa era una casa per gli italiani arrivati in Australia, per i veneti che avevano desiderio e piacere di riunirsi qui, una tradizione, una storia, che ancora prosegue”.
Il presidente Crema ha quindi fatto gli onori di casa, ringraziando gli ospiti presenti, compresa la delegazione, arrivata appositamente dall’Italia, della Regione Veneto.
Tra gli ospiti, la senatrice federale Jana Stewart, in rappresentanza del ministro per l’Immigrazione, la Cittadinanza e gli Affari Multiculturali, Andrew Giles, ha evidenziato l’impatto che gli italiani hanno avuto nel costruire e trasformare, letteralmente, Melbourne sin dai primi del novecento: “Manovali, artigiani, artisti, dottori, scienziati agricoltori e venditori. Personalità come l’architetto Carlo Catani hanno lasciato un’impronta determinante di cui ancora oggi beneficiamo”. Un’impronta che ha nella struttura sociale, familiare, la propria solida base, ha ribadito la senatrice che ha ripercorso le tappe salienti del Veneto Club che, ancora oggi, svolgendo una funzione sociale di assoluto livello, tiene unite le persone e a cui, quindi, auguro ancora almeno altri cinquant’anni di successi”.
Presente anche dieci anni fa in occasione delle celebrazioni dei quarant’anni del Club, il ministro per l’Energia e per i Cambiamenti climatici del Victoria, Lily D’Ambrosio, in rappresentanza della premier Jacinta Allan, ha rimarcato la grande “abilità di tutti i presidenti e dei comitati, quello attuale e i precedenti, nel trasmettere il valore di progresso e la visione ai più giovani, per consentire loro di continuare a celebrare e onorare una così importante eredità, comunitaria e di persone. È meraviglioso - ha concluso la rappresentante del governo del Victoria - celebrare gli edifici, ma ancora più importante è celebrare cosa ha portato a questo, le tante mani, i tanti cuori, che continuano a vivere attraverso questi luoghi”.
Ha scelto la lingua italiana, di cui ha dimostrato una discreta padronanza, l’ex leader dell’opposizione statale, attuale ministro ombra dei Trasporti e rappresentante al Parlamento del Victoria del seggio di Bulleen, Matthew Guy, per rivolgere i saluti e omaggiare il prestigioso sodalizio veneto per il traguardo raggiunto.
A dimostrare apprezzamento e per rendere ai presenti il senso profondo di una istituzione così importante, anche il parlamentare federale, il liberale Keith Wolahan, rappresentate del seggio di Menzies, che ha ricordato, anche basandosi sull’esperienza personale dei suoi genitori che si sono trasferiti in Australia dall’Irlanda, quanto valore abbia un luogo come il Veneto Club “che, per i tanti che hanno lasciato il proprio Paese, con l’entusiasmo per le opportunità che stavano arrivando ma anche con il dolore per ciò a cui si stava rinunciando, ha colmato questa lacuna. Creando una famiglia allargata che ha mostrato gratitudine e senso del dovere. Questo è un club per famiglie, fondato da famiglie dove ci si tratta l’un l’altro come una famiglia”.
Anticipando, infine, l’intervento dei due ospiti provenienti da oltreoceano, ovvero il presidente del Consiglio Regionale del Veneto, Roberto Ciambetti e l’avvocato Luis Molossi, vicepresidente della Consulta dei Veneti nel Mondo, il presidente e consultore della Federazione delle Associazioni Venete del Victoria, Fabio Sandonà, ha letto un messaggio, inviato per celebrare il cinquantesimo del club, dal presidente della Regione Veneto, Luca Zaia.
Il governatore ha sottolineato come il Veneto Club sia “un presidio dei nostri valori, delle nostre tradizioni e della nostra lingua. Siete il nostro biglietto da visita”.
“Vi chiedo - ha concluso Zaia - di rimanere sempre quella grande famiglia veneta che, nonostante i molti chilometri che ci separano, tiene bene alta la bandiera del Veneto nel mondo. Vi ringrazio per il vostro impegno, la vostra dedizione perché le nuove generazioni conoscano il Veneto e la sua cultura”.
A testimoniare la vicinanza tra l’ente regionale e il prestigioso club di Melbourne, la presenza del presidente del Consiglio Regionale, Roberto Ciambetti, impegnato in un tour de force a Melbourne prima di tornare agli impegni istituzionali poche ore dopo la conclusione dei tre giorni di festeggiamenti. “Complimenti per tutto il lavoro e le attività che fate - ha rimarcato con entusiasmo il presidente Ciambetti -. Quello che il Veneto Club riesce a fare è fondamentale per ricordarsi da dove si arriva, per non perdere le proprie radici. I fusi orari di distanza da Venezia, dal Veneto, una volta entrati in questo club sembrano non esserci. Siamo sulla stessa lunghezza d’onda, c’è sintonia. Qui c’è una cultura dell’amicizia, una cultura del lavoro, una voglia di fare impresa e di guardare avanti, lo stesso ottimismo che c’è in Veneto l’ho trovato qui. Quindi veramente complimenti per i primi cinquant’anni del Veneto Club, mi auguro ce ne siano ancora tanti altri da festeggiare. Veder sventolare la bandiera, vedere i leoni di San Marco e quanto fatto, tra gli altri, dal papà di Louis all’inizio, il Veneto Club è veramente emozionante”.
Altrettanto sentito l’intervento dell’avvocato Luis Molossi, arrivato dal Brasile per celebrare questo appuntamento: “Noi veneti ci organizziamo, ci prepariamo un bel discorso, puntuale e preciso, ma poi, alla fine, parliamo con il cuore. E con il cuore che vi dico che vedo qui tanta brava gente, tutti lavoratori, tutti che vogliono portare sempre avanti l’idea di un grande legame che abbiamo noi veneti nel mondo”.
A conclusione della serata di gala, prima di un apprezzato spazio musicale, la rappresentante del Comites Victoria e Tasmania, la consigliera Emanuela Villa Merlatti, presente al Veneto Club insieme con l’altro consigliere Francesco Pascalis, ha consegnato una targa commemorativa al presidente del club, Louis Crema.
Gli appuntamenti del fine settimana sono quindi proseguiti sabato, con un picnic dei membri del Veneto Club, dove, nonostante il clima poco clemente, c’è stata grande partecipazione, con tanto di Babbo Natale, per la gioia di grandi e piccini. Domenica, inoltre, dopo la messa celebrata nella chiesa di Santa Brigida, tutti di nuovo al club per il Long Table Lunch alla Baracca, appena ristrutturata, con oltre duecento partecipanti. Una grande festa che ha concluso, con entusiasmo e allegria un lungo fine settimana di celebrazione di un club che ha scritto e continua a scrivere un importante capitolo della storia della comunità italiana a Melbourne.