Domenica 23 marzo, la sala del Club Italia di Bossley Park si è riempita di volti familiari, storie condivise e piatti tipici per celebrare il ‘Friuli Day’, l’anniversario della fondazione della patria del Friuli, avvenuta nel 1077.

Questo evento è sempre un’occasione per osservare da vicino come una comunità italiana, e in particolare friulana, riesca a mantenersi attiva e coesa anche a migliaia di chilometri dalla terra d’origine.
Ben Sonego, figura storica del Fogolar Furlan Sydney e attualmente segretario del club, ha aperto i discorsi ricordando l’atto fondativo della patria friulana e le prime elezioni del comitato del club avvenute nel 1965: “L’elenco dei nomi, delle cariche, delle date potrebbe sembrare un semplice richiamo formale, ma in realtà è un racconto preciso della costruzione di una rete di relazioni, di fiducia e di impegno. Alcuni dei fondatori sono ancora tra noi; altri sono stati ricordati con rispetto e riconoscenza”, ha detto Sonego.

Il presidente del Club Italia e storico collaboratore del Fogolar, ha poi reso omaggio a quelle persone che, nel corso dei decenni, hanno contribuito in modo significativo alla vita del club: dai presidenti che hanno guidato momenti delicati, come John Poggioli, ai coordinatori dei gruppi ricreativi, fino ai volontari della Ladies Auxiliary, fondata nel 1972 da Lucy Cencigh.

Lidia Gentilini, presidente del Fogolar Furlan Sydney dal 2013, ha ringraziato calorosamente i membri del suo comitato e tutti coloro che, in modo visibile o discreto, hanno sostenuto le attività dell’associazione durante l’ultimo anno.

Il suo lavoro è stato riconosciuto anche da John Dean, direttore del Mounties Group, che ha dichiarato: “Da quando partecipo ai vostri eventi, non ho mai smesso di ammirare il vostro impegno. La vostra cucina, la vostra cultura e la vostra accoglienza sono uniche”.

Ma il ‘Friuli Day’ è stato anche convivialità, giochi, racconti informali e il piacere di ritrovarsi attorno a una tavola.

La giornata ha seguito un programma cadenzato: un minuto di silenzio per ricordare i membri scomparsi, l’alternarsi delle portate, dall’antipasto al dolce, e i vari interventi.

Sono, inoltre, state ricordate le attività del club, tra cui, il gruppo folkloristico fondato da Lucy Cencigh, il Card Club che organizza tornei mensili di Ramino, e il gruppo bocce che si ritrova ogni giovedì mattina al Triglav Mounties Club. Il ‘Torneo dell’Amicizia’, nato nel 1988 grazie ad Attilio Del Sal, è durato 36 anni e ha visto la sua ultima edizione nel novembre 2023.

Un’altra iniziativa significativa è il ‘Friendship Golf Trophy’, che ha avuto inizio nel 2015, frutto della collaborazione tra il Club Italia e il Mounties Seniors Golf Group.
Non è mancato il ricordo di figure importanti come Filiberto Donati e Mirella Riga. Donati è stato un pilastro nella gestione amministrativa e legale del club; Riga, invece, ha svolto un ruolo centrale nel raccogliere fondi per il reparto oncologico pediatrico dell’ospedale di Westmead. Il solo fatto che il club abbia raccolto 60mila dollari per i bambini malati racconta molto più di qualsiasi slogan.

Accanto a queste storie si intrecciano anche quelle dell’Udinese Club, che dagli anni Settanta ha rafforzato i legami con i tifosi friulani in Italia, e dell’Associazione Tre Venezie, impegnata ogni anno in una raccolta fondi con finalità benefiche.

Al termine dell’evento, la sensazione predominante non era quella di nostalgia per un passato che non c’è più, ma di consapevolezza per un presente costruito con costanza.

Il Fogolar Furlan Sydney non è un museo della friulanità, ma un organismo vivo che continua ad adattarsi, coinvolgere, innovare pur mantenendo saldo il proprio riferimento culturale.

Il ‘Friuli Day’ ha quindi dimostrato che la memoria collettiva, quando è nutrita da azioni concrete e da relazioni sincere, diventa una risorsa potente. Non è solo questione di folklore o di cucina tipica: è la capacità di trasformare un’identità in qualcosa di attuale, concreto e condiviso.

E mentre i commensali si avviavano verso il dessert, con il consueto scambio di battute e aneddoti, era evidente che questa non è solo una festa per celebrare il Friuli, ma un momento in cui si prende coscienza del valore, umano prima che culturale, di appartenere a una comunità che continua a camminare insieme.

In ogni gesto, ogni nome ricordato, ogni iniziativa portata avanti, si riconosce il valore di una comunità che continua a raccontarsi.

E come direbbero i nostri cari amici friulani, in dialetto: “La nestre int, la nestre storie”,
la nostra gente, la nostra storia.