ADELAIDE - Lo scorso 21 dicembre John Di Fede ha riunito a cena la sua numerosa famiglia al gran completo, per celebrare e commemorare i grandi traguardi della società familiare, la Di Fede Group of Companies.
John, arrivato da ragazzo in Australia nel 1959, ha sposato la moglie Rosa nel 1966. Da allora John e Rosa hanno sempre lavorato gomito a gomito, per costruire un piccolo impero, iniziato da un fish and chips e, attraverso diverse attività, avviate nel corso di circa cinque decenni a costruire un’azienda nel campo immobiliare, dalla progettazione alla costruzione.
1966 sono decine le aziende e le licenze della Di Fede Group. Ci sono però dei comuni denominatori delle tante attività di John Di Fede e di sua moglie Rosa: intanto, un’energia e una positività smisurate, accompagnate dalla volontà di restituire sempre qualcosa alla comunità. John è da sempre coinvolto attivamente nel Campania Club, di cui è presidente, e a suo tempo ha promosso e coordinato la costruzione della chiesa dedicata a San Francesco, nel quartiere di Newton.
La moglie Rosa è stata negli anni un punto di riferimento, supporto e conforto delle donne italiane nella comunità di Adelaide.
Altra caratteristica di John è la sua capacità di visione a lungo termine e a tutto tondo, oltre alla sua naturale curiosità e voglia di scoprire, imparare e sperimentare. Come racconta sempre, la sua scuola è stata il mondo, tant’è che ha viaggiato molto, perché è dagli altri e dalle altre culture che veramente si impara.
Da un suo primo lungo viaggio attorno al mondo nel 1971, porta a casa dagli Stati Uniti il concetto di ‘Sons of Italy’, da cui nasce l’idea fondante del Campania Club attuale. Numerosi anche i progetti promossi in Italia, tra cui il monumento eretto a Paduli, in onore dei migranti.
John ha spinto prima i suoi figli e poi i suoi numerosi nipoti a viaggiare e andare a scoprire cosa c’è “al di fuori”.
Altro filo conduttore delle numerose attività di John Di Fede: un’etica del lavoro molto forte, nei confronti di clienti e dipendenti, all’insegna della massima qualità, sempre. Infine, anche se non ultima in ordine di importanza, massima dedizione e coinvolgimento di tutta la famiglia: nel gruppo aziendale, infatti, lavorano tutti e tre i figli, Sabatino, Enza e Frank, una nuora, Antonia, un genero, Tony, e una prima nipote, Jessica, l’ultima arrivata, interior designer e che studia Architettura d’interni all’università.
Alla cena erano presenti anche Rita Verdiglione, account manager della Di Fede Group da oltre 40 anni, assieme alla figlia Priscilla, che lavora per la compagnia fin dalla più giovane età. Non potevano poi mancare tutti gli altri nipoti, che ancora vanno a scuola, Amelia, John, Stephanie, Alessia e Sienna, la ‘nuova generazione’, per usare un termine molto caro a John.
Presenti anche due amici storici della famiglia Di Fede: Steve Maglieri, fondatore della Serafino Wines, e l’avvocato Nicola Minicozzi.
Proprio Minicozzi ha ripercorso in un discorso commosso, che ha portato alle lacrime lo stesso John, la sua amicizia con tutta la famiglia Di Fede, più che i successi aziendali quelli umani.
Ha ricordato il contributo di John Di Fede e della moglie Rosa dato alla comunità, oltre che i numerosi premi e riconoscimenti, e ha concluso dicendo: “La comunità di Adelaide sarebbe un luogo molto più povero se non fosse per il mio carissimo amico John Di Fede e la sua famiglia”.
Una grande famiglia che può vantare, tra i suoi maggiori punti di forza e di orgoglio, la capacità e la perseveranza del lavorare assieme. Anche quando, come ha ricordato l’amico Minicozzi, “come tutte le famiglie hanno problemi, che però gestiscono, andando oltre [...] con fede, dal cognome stesso della famiglia”. Il cuore sempre oltre l’ostacolo.