Per questo articolo ho voluto raggiungere virtualmente Cranbourne, una simpatica cittadina di 51mila abitanti nel Gippsland meridionale, a circa 43 km da Melbourne.

Si tratta della zona dove finisce l’area metropolitana e ha inizio quella agro-turistica dell’immenso Gippsland, che mi ha riportato alla mente le sue meravigliose attrazioni turistiche e luoghi di bellezza naturale, laghi, fiumi, spiagge e foreste incontaminate e ricche di flora e fauna, che con la famiglia e amici abbiamo visitato nel corso degli scorsi decenni. 

Qui, difatti, vivono gli amici Vince e Val Motta, che lo scorso 5 novembre hanno celebrato il loro 65esimo anniversario di matrimonio.

Purtroppo la tanto attesa festa, di cui in famiglia se ne parlava dallo scorso anno, non si è potuta realizzarla. Sarebbe stata una di quelle occasione particolari di calore, allegria e brio, che però non ha potuto avere luogo per via della pandemia del COVID-19 e il divieto di avere in casa più di due ospiti. 

Il 94enne Vincenzo (conosciuto come Vince, ndr) Motta, originario di Sortino, e la sua 85enne consorte Val, nata in Australia da genitori veneti (Tullio e Olimpia Festini), il giorno dell’anniversario l’hanno trascorso tra le foto e i ricordi, ancora nitidi, del giorno del loro matrimonio, nella chiesetta di San Giovanni Battista di Koo Wee Rup.

La chiesa era molto affollata con oltre 200 persone, fra ospiti e curiosi abitanti del villaggio agricolo.

 “Quest’anno - afferma Vince - non ci è stata data la possibilità di organizzare nemmeno una delle tante feste che pensavamo di celebrare. I nostri compleanni, e quelli delle figlie e nipoti e neanche il 23esimo anniversario del nostro Circolo Pensionati Italiani di Cranbourne di cui, come sai, Val è la presidente da 17 anni”.  

Chiedo a Vince di raccontarci un po’ di lui, del suo passato:

“Io sono nato il 30 luglio 1926 a Sortino, in provincia di Siracusa. Nel 1950, quando avevo 24 anni, in paese, come  in tutta la Sicilia e anche in Italia, per noi giovani non vi era lavoro in nessun campo e peggio ancora non vi era neanche la speranza di poter trovare un lavoro nel più immediato futuro. Insieme ai miei amici coetanei notammo che parecchi conoscenti lasciavano Sortino per andare a lavorare nelle città del nord-Italia e in altri Paesi come Francia, Belgio, Germania o in Paesi del nord Africa e nella lontanissima Australia. In paese, nelle piazze, nei caffè e nelle case, si sentiva raccontare le storie di benessere e le possibilità offerte dall’ Australia, dove i datori di lavoro erano sempre alla continua ricerca di manodopera per i tanti progetti edili, grandi costruzioni di ogni tipo: edifici, nuove strade, ferrovie, ponti, dighe per grandi serbatoi d’acqua e per centrali idroelettriche, ed anche nelle campagne c’era (come anche ai tempi d’oggi) una scarsità di manodopera per raccogliere canna da zucchero, frutta e ortaggi. Sentivamo dire che  ad ogni arrivo di navi stracariche di emigrati, i datori di lavoro si recavano al porto per accaparrarsi giovani con muscoli, voglia di lavorare e senza paura di sporcarsi le mani. Così mi decisi in fretta a trovare l’occasione giusta per emigrare in Australia e dopo un lungo viaggio in mare a bordo della  Motonave ‘Sebastiano Cabot’ sbarcai a Port Melbourne il 2 novembre 1950, esattamente 70 anni fa. Ecco, vedi, Frank, questa sarebbe stata un’altra splendida occasione per far festa e quindi un’altro gran pranzo per tutta la famiglia”. 

“A Koo Wee Rup trovai subito lavoro in una delle tante farm di proprietà di sortinesi: Giuseppe Caserta, Sam Ventura, Frank Russo, Sam Raffa, Cafra e Miceli, ed anche di vizzinesi Giovanni Cassisi (di Koo Wee Rup North e padre dell’architetto Vito Cassisi, ndr) e Michele Barravecchio, detto ‘il calzolaio’. Tutta gente ch’era arrivata nel corso della prima grossa ondata emigratoria del 1924 e che durò fino al 1927.  In quel tempo non era difficile trovare un grande appezzamento di terreno incolto e paludoso di due ettari e mezzo per 100 sterline australiane”. 

Ecco intervenire nella conversazione Val Motta, una delle tre figlie di Tullio Festini, che giunse in Australia nel 1924, ma dopo dieci anni fece ritorno al suo paese natio (Casamazzagno, in provincia di Belluno) dove andò ‘a prender moglie’ e fece subito ritorno nella sua farm a Koo Wee Rup. 

Com’era normale a quei tempi, i coniugi Festini non tardarono a metter su famiglia. L’anno dopo, nel 1935, infatti, nacque Valle (che più tardi diventerà ‘Val’ e negli anni dopo seguirono le due sorelle Elvira e Rina). 

“A quei tempi - continua  Val - diversamente da oggi, tutte le famiglie del luogo si conoscevano bene, per la maggioranza erano grossi coltivatori di Koo Wee Rup, Korumburra, Pakenham e tutti questi piccoli centri agricoli del luogo, come in tanti altre località agricole come Werribee, Swan Hill, Mildura, Shepparton, Cobram, Wangaratta, Myrtleford e Tatura, una volta al mese, di sabato sera, si ritrovavano insieme alle famiglie per trascorrere alcune ore a socializzare,  ballare, e mangiare piatti preparati in casa nel pomeriggio per condividere insieme ad altre famiglie di amici su lunghi tavoli imbantite con ogni ben di Dio.  Da noi, a Koo Wee Rup, si andava al Memorial Hall ed era lì che i figli delle nostre famiglie del luogo facevano conoscenza e si innamoravano. La famiglia di Vince e la nostra si conoscevano da tempo e noi ci conoscevamo.  Così, sabato 5 novembre 1955, quando avevo appena 20 anni, Vince, che ne aveva 29, mi condusse all’altare della chiesa di St John Baptist, di Koo Wee Rup, e il parroco di allora padre James Opie, che tutte le domeniche celebrava la Santa Messa in latino, ci sposò. Seguì il ricevimento nel salone del Memorial Hall di Koo Wee Rup, e circa 200 persone parteciparono alla serata danzante con tanto cibo preparato dalla ditta di Catering Service di Nunzio Maggiore, e con Natalino Composto e il cantante Conti di Brighton”.  

Un scatto del 5 novembre 1955, nel giorno delle nozze di Vince e Val

Vince interviene, affermando: “Quella sera chiunque si trovava in paese sono sicuro sarà venuto alla festa. Credo che anche i viandanti che si trovavano per caso a Koo Wee Rup siano entrati nel salone del Memorial Hall e si siano fatti un boccale di birra fresca e un piatto di spaghetti al sugo”. 

Il matrimonio di Vince e Val fu felicemente coronato dalla nascita di quattro figlie: Nella, Carmel, Georgina e Luise, che a loro volta presentarono ai loro genitori cinque nipotine e tre nipotini. Ed ora sono bisnonni di Orlando di quattro anni e la dolce Emilia di due anni. E un’altra in arrivo. 

Circa 15 anni fa, dopo aver compiuto 79 anni, Vince decise che era giunto il tempo di riporre nel garage gli attrezzi del mestiere di coltivatore, vendere tutto e trasferirsi nella loro casa a Cranbourne:

“Così - aggiunge Vince - adesso viviamo una vita da pensionati, con il circolo che purtroppo quest’anno non è stato attivo, e non siamo neanche riusciti a goderci le visite dei nostri nipoti e pronipoti alle feste, come il nostro 65mo anniversario”.  

“Non vediamo l’ora - interviene Val - e stiamo aspettando che il Comune di Casey ci comunichi presto come potremmo riunirci nel salone delle riunioni settimanali e sperare che i soci siano pronti a far ritorno al nostro circolo dopo questi lunghi otto mesi di lockdown”.