DARWIN - Wilson, donna Gudunji, lavora oggi come responsabile della sicurezza presso il sito Carpentaria di Beetaloo Energy Australia, nel Betaloo Basin.
“Tre o quattro anni fa, ero davvero contraria al fracking. Sono stata tra quelli che sono andati a Canberra per opporsi. Ma ho cambiato idea quando Beetaloo Energy mi ha dato un lavoro e ho potuto vedere con i miei occhi di cosa si trattava”, ha dichiarato Wilson.
Questa settimana, Beetaloo Energy (ex Empire Energy) ha firmato un accordo di consenso con i proprietari tradizionali per la vendita di gas da uno dei suoi permessi di esplorazione. L’intesa viene sottoscritta mentre l’azienda è sotto accusa da parte dei Verdi per aver ingaggiato un consulente del gruppo attivista Good Advice, che avrebbe facilitato il ripensamento di Wilson e di altri come lei, facendo loro travisare le reali opinioni delle comunità aborigene.
Il direttore generale Alex Underwood ha respinto le critiche: “Abbiamo lavorato in modo trasparente con i proprietari tradizionali, molti di loro sono ora impiegati sul sito. C’è fiducia e rispetto reciproco”.
Wilson spera che l’industria del gas porti benefici concreti alla sua gente: “Avremo lavoro e opportunità senza doverci spostare in altre città. Finalmente, l’occupazione sarà a portata di mano”.
Gli analisti stimano che il bacino, grande quanto il Belgio, possa soddisfare il fabbisogno energetico australiano per 200 anni. La produzione di gas per la rete elettrica del Northern Territory inizierà nei prossimi mesi, con l’obiettivo futuro di portare il gas sulla costa orientale, dove la domanda è alta.
“Abbiamo già 90 persone impiegate su un solo pozzo. Le opportunità di lavoro potrebbero arrivare a migliaia”, ha affermato Underwood.