Perdita, confusione, ricerca della propria identità più vera. Ma anche solitudine, isolamento, conflittualità relazionali e il desiderio di raggiungere una propria indipendenza: è ciò che Lucia Trevisan, la protagonista di Venetian Lessons in Love, l’ultimo romanzo di Jenna Lo Bianco, sperimenta. Situazioni, emozioni e contesti che tutti, almeno una volta nella vita, hanno vissuto sulla propria pelle, e raccontati attraverso la sensibile penna della scrittrice italo-australiana.
Questa volta, Lo Bianco ha scelto di ambientare il suo romanzo in un’altra iconica città italiana. Dopo Roma (Love & Rome), Firenze e Umbria (The Italian Marriage), è Venezia a offrire la cornice storica e culturale dell’opera, con elementi come quello dei canali e delle sue acque che, mescolati all’incombere di un inverno minaccioso, fanno da sfondo a una “trama lunatica e momenti di tensione tra nemici e amanti”.
Rispetto alle due pubblicazioni precedenti, che comunque esplorano i temi dell’amore e della crescita personale, Venetian Lessons in Love offre un punto di vista più contrastato, sicuramente grintoso. “Ho scelto una trama che vede due nemici pian piano divenire amanti, e mi sono divertita molto a giocare con questo cambio di ritmo”, ha commentato l’autrice.
Il romanzo segue le vicende di Lucia, una ragazza che, all’età di undici anni, ha perso i genitori in un tragico incidente, un evento che ha avuto un grande impatto mediatico e che ha visto il suo volto apparire su tutti i giornali d’Italia, etichettandola per sempre come l’Orfana. Un trauma che ha grosse conseguenze sullo sviluppo della sua personalità: Lucia, infatti, “è un perenne disastro, si nasconde dal mondo esterno e si limita a gestire la scuola di lingua italiana dei suoi genitori”.
Lo Bianco ha raccontato che quella dell’incidente è stata la prima scena che ha scritto e che ha permesso all’intera storia di svilupparsi, ciò che le ha permesso di delineare il profilo psicologico della protagonista, caratterizzata da un personalità ansioso e problemi di fiducia che la affliggono da adulta. “Quella mi ha aiutata a determinare lo spirito combattivo e l’ostinata indipendenza che Lucia dimostra nella parte contemporanea del libro, quando viene messa in discussione la proprietà della sua scuola”, ha spiegato Lo Bianco.
Il punto di svolta viene segnato dal bacio che Lucia riceve da un uomo misterioso durante il ballo in maschera di San Valentino. “È l’occasione in cui permette a se stessa di essere vulnerabile. Purtroppo, come succede il più delle volte nella sua vita, niente va secondo i piani: la sua ricerca per trovare l’uomo mascherato la aiuta a scoprire cose di sé di cui non era a conoscenza e le dimostra di essere degna di un amore vero, gentile e sicuro”.
E come accaduto anche con gli scritti precedenti, anche Venetian Lessons in Love contiene elementi personali e, in qualche modo, si fa portavoce del punto di vista della stessa Lo Bianco. In questo caso, il romanzo riprende la sua carriera come insegnante di italiano, ed è anzi una “lettera d’amore che [lei dedica] a questa professione”. “Volevo che il ruolo di Lucia come insegnante di italiano catturasse gli alti e bassi dell’insegnamento delle lingue. La pianificazione, la passione, le sfide. La lotta per l’advocacy e per la visibilità. La spinta provocatoria, orgogliosa e testarda dell’insegnante che continua ad arare, anche contro le onde e le maree montanti delle avversità. E al centro della mia scrittura più in generale, c’è l’obiettivo di informare e insegnare ai miei lettori la lingua e la cultura italiana. La narrativa è un mezzo così digeribile per questo tipo di ambito didattico, ed è così divertente giocare con i fatti sull’Italia, la sua cultura, la sua lingua, la sua storia, attraverso l’arte del racconto”.
Venetian Lessons in Love verrà pubblicato domani, 26 novembre, dalla Macmillan Australia, e sarà disponibile in formato cartaceo, digitale e in audiolibro.