MOSCA – È diventata un giallo la presunta telefonata tra Donald Trump e Vladimir Putin di cui ha parlato il Washington Post, ma che è stata smentita dal Cremlino. Secondo il quotidiano, durante la chiamata, che sarebbe avvenuta all’indomani delle elezioni americane, Trump avrebbe esortato il leader russo a non intensificare la guerra in Ucraina. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha detto ai giornalisti che l’articolo era “semplicemente falso”, negando che ci sia stata una telefonata.
Steven Cheung, direttore delle comunicazioni di Trump, non ha confermato né smentito la telefonata, dicendo all’Afp che “non commenta le chiamate private tra il presidente Trump e altri leader mondiali”.
La volontà del presidente eletto degli Stati Uniti di arrivare a un accordo che porti alla pace in Ucraina indica che “i segnali sono positivi”, ha però dichiarato il portavoce del Cremlino in un’intervista al programma Mosca. Cremlino. Putin. “Durante la sua campagna elettorale Trump ha detto che potrebbe fare un accordo che porti la pace – ha dichiarato –. Almeno parla di pace, non di scontro, non dice di voler infliggere una sconfitta strategica alla Russia, e questo lo distingue favorevolmente dall’amministrazione in carica. È difficile dire cosa succederà dopo”.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha invece dialogato con Trump lo scorso mercoledì durante una telefonata alla quale ha partecipato anche il miliardario Elon Musk. L’amministrazione democratica uscente del presidente Joe Biden aveva difatti confermato che invierà quanti più aiuti possibili all’Ucraina, ciò includerebbe l’utilizzo dei restanti 6 miliardi di dollari di finanziamenti disponibili. Qualsiasi accordo in tempi brevi sulla guerra richiederebbe però a Kiev di cedere parte dei territori occupati dai russi. Secondo Zelensky cedere territori o soddisfare altre richieste del Cremlino non farebbe altro che incoraggiare Putin ad altre aggressioni, un’opinione condivisa da molti alleati europei.
Intanto, l’esercito russo ha attaccato l’Ucraina nella notte di martedì scorso con una pioggia di 110 droni di vario tipo, inclusi i velivoli kamikaze Shahed di fabbricazione iraniana, tre missili e varie bombe guidate: una donna e i suoi 3 bambini, tra cui una neonata di soli 2 mesi, sono morti nell’attacco, i feriti sono 14.
La Russia, inoltre, si starebbe preparando a intensificare la sua offensiva verso la città di Orikhiv, nell’oblast di Zaporizhzhia, schierando gruppi d’assalto, secondo quanto riferito da Vladyslav Voloshyn, portavoce del Comando meridionale dell’esercito ucraino. Questa decisione, secondo quanto riportato, consentirà all’esercito russo di assumere il controllo delle rotte logistiche verso l’Ucraina orientale.
Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha già incontrato a Pechino il segretario del Consiglio di sicurezza nazionale russo, Serghei Shoigu, per colloqui su varie “questioni importanti che coinvolgono gli interessi di sicurezza strategici dei due Paesi e il rafforzamento della fiducia reciproca”, nell’ambito del rafforzamento strategico delle relazioni tra i due Paesi. La missione di Shoigu ha rappresentato il primo contatto di persona di alto livello tra Mosca e Pechino dalla vittoria negli Usa di Donald Trump alle presidenziali.
“La Russia continua il suo assalto contro l’Ucraina, avvicinandosi sempre di più ai suoi alleati: Cina, Iran e Corea del Nord. Dopo aver consegnato munizioni e missili balistici, la Corea del Nord ha ora inviato truppe nella regione del Kursk per combattere e morire al fianco della Russia nella sua guerra illegale. In cambio, la Russia fornisce alla Corea del Nord finanziamenti e tecnologia missilistica. Ciò è molto preoccupante”, ha dichiarato il segretario generale della Nato, Mark Rutte, prima di incontrare il presidente francese, Emmanuel Macron.
“La Russia, collaborando con la Corea del Nord, l’Iran e la Cina, non minaccia solo l’Europa, ma minaccia anche la pace e la sicurezza, qui in Europa, ma anche nell’Indo-Pacifico e nel Nord America. Dobbiamo quindi unirci, Europa, Nord America e i nostri partner globali, per garantire la sicurezza e la prosperità dei nostri cittadini”, ha aggiunto.
Anche la Corea del Nord ha difatti ratificato un patto di difesa storico con la Russia, suggellando una cooperazione di sicurezza sempre più approfondita tra le due nazioni nel mezzo della guerra di Mosca in Ucraina.
Intanto, è stata organizzata una sessione plenaria straordinaria dell’Europarlamento per il prossimo martedì 19 novembre, “per celebrare i 1000 giorni di coraggio e audacia del popolo ucraino”, ha scritto su X la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, anticipando che il presidente Volodymyr Zelensky “si unirà per un discorso speciale dall’Ucraina”.