È chiaro che ciò che un romano mangiava dipendeva molto dalla sua classe sociale: i ricchi e i potenti avevano accesso a una vasta gamma di ingredienti che utilizzavano per preparare pasti sontuosi.

Mangiavano anche in eccesso, godendo di lussuosi banchetti con vino abbondante. Gli uomini si sdraiavano mentre mangiavano per migliorare la digestione. 

Per il romano medio, le cose erano un po’ più banali, con una dieta fatta di tantissimi cereali, legumi, verdure e relativamente poca carne.

Se consideriamo i riferimenti scritti rispetto agli ingredienti alimentari dei Romani, i primi cinque - in ordine decrescente - sono: pepe nero, miele, orzo, olive e coriandolo. A parte l’importanza calorifica dell’orzo e dell’oliva, vediamo in questa lista che dare sapore al cibo era molto importante.

Una specialità insolita per i nostri palati moderni era il ghiro; il piccolo animale veniva appositamente ingrassato e poi farcito con carne di maiale. 

Il libro di ricette più noto di quei tempi è il cosiddetto Apicius (chiamato anche De re culinaria o De re coquinaria). Non si sa esattamente quando sia stato redatto, ma ecco una ricetta veloce tratta dal libro, facile da preparare a casa: il dolce casalingo o dulcia domestica.

Gli ingredienti sono semplici: datteri freschi o secchi, noci o pinoli macinati grossolanamente, un pizzico di sale, miele e, volendo, un goccio di vino rosso per sfumare. 

Il procedimento prevede di togliere i noccioli dai datteri e poi farcirli con le noci o i pinoli macinati.  Salare i datteri ripieni e poi farli stufare nel miele aggiungendo il vino rosso zuccherato, se desiderate. I datteri andranno cotti a fuoco basso per 5-10 minuti, fino a quando non si staccheranno.

Buon appetito!