BOLOGNA - Le “amiche Ridarelle” sono Oca, Gazza e Maialina, protagoniste di una serie di albi scritti da Giuditta Campello e illustrati da Emma Lidia Squillari, pubblicati da Terre di Mezzo. La prima, originaria di Castiglione Olona in provincia di Varese, si è laureata in Lettere Moderne all’Università Statale di Milano e si è specializzata negli studi sul libro antico.
Oltre a scrivere, tiene corsi di ceramica per ragazzi disabili e organizza attività per bambini e adolescenti e laboratori di lettura e scrittura in scuole, biblioteche e librerie. Ha pubblicato molti titoli con EL e Pelledoca.
Emma Lidia Squillari vive invece a Bologna, dove ha studiato all’Accademia di Belle Arti. Realizza le sue illustrazioni con matita, penna, inchiostro e acquarello. La serie delle Ridarelle è pensata per i bambini dai cinque ai sette anni, grazie anche al lettering tutto maiuscolo che facilita la lettura.
“Mi sono ispirata a due personaggi molto amati nella mia infanzia, Rana e Rospo, protagonisti di una serie di libri di Arnold Lobel – dice Squillari, che anche è l’ideatrice delle storie, a cui poi ha lavorato Campello –. Per questo non ho voluto dare alle tre protagoniste nomi di fantasia, umani. Voglio che resti in loro qualcosa di selvatico”.
Oca, Gazza e Maialina sono tutte ispirate alla stessa Emma Lidia e alle sue amiche. “Io sono Oca, un po’ scorbutica”, premette.
Per ora i libri già usciti dalla serie sono due: Gita al lago (2024) e Un pomeriggio da brivido, recentemente presentato alla Bologna Children’s Book Fair (Bcbf).
“Le situazioni raccontate dai libri, come i tre personaggi, sono stati ideati da Emma Lidia – spiega Giuditta Campello, autrice con un solido curriculum e vari libri pubblicati anche con altre case editrici, come EL e Pelledoca –. Io sono stata convocata dall’editore per scrivere le storie, spostandole su una fascia di età leggermente più alta rispetto a quella pensata inizialmente. Mi sono sentita subito accolta come la quarta amica dalle Ridarelle e soprattutto da lei”.
Oca, Gazza e Maialina vivono le vicissitudini che i bambini sperimentano ogni giorno: battibeccano, anche se sono grandi amiche, si prendono in giro, si suggestionano a vicenda. Ma soprattutto, quando sono insieme, si sentono libere di abbandonarsi a risate incontenibili.
“Il segreto delle Ridarelle è che sono personaggi autentici; le dinamiche tra loro non sono forzate”, dice Giuditta.
“Sono molto nitide e ben differenziate a livello di personalità – aggiunge Emma Lidia –. Ma di loro non raccontiamo tutto. Per esempio, dove prendono i soldi per vivere? Quanti anni hanno?”
In Gita al lago, Oca, Gazza e Maialina organizzano un picnic e, quando si tuffano in acqua, scoprono un “coso mostruoso” sul fondo. In Un pomeriggio da brivido, invece, Maialina si convince che siano arrivati i fantasmi, dopo aver letto un libro di storie paurose.
“Ecco, io mi identifico proprio in lei, Maialina – dice Giuditta –. Pigra e grande amante dei biscotti, che resta volentieri a casa sul divano a leggere storie di paura e poi si spaventa da sola”.
Le Ridarelle ci raccontano che l’amicizia è un sentimento “senza tempo”, e soprattutto lo raccontano ai giovani lettori. E in un mondo dove i rapporti si consumano velocemente e le relazioni sono sempre più liquide, affermare la stabilità dei sentimenti e la lealtà è un atto profondamente sovversivo.