MELBOURNE - Il St Monica’s College di Epping è una scuola superiore dove, da sempre, viene dedicata grande attenzione alle lingue straniere, non solo perché se ne insegnano cinque, tra cui l’italiano, ma anche perché si capisce la necessità di approfondirle e di sviluppare negli studenti le competenze per parlarle.

Quando nel 2021, dopo nove anni di programma bilingue CLIL - Content and Language Integrated Learning -, si è resa necessaria una revisione del piano, dovuta ai numeri insufficienti, il preside della scuola, Brian Hanley, ha deciso di mettere a frutto l’esperienza acquisita e organizzare una ‘squadra speciale’. 

Nasce così il Language Immersion Team, un gruppo di otto insegnanti dedicati all’approfondimento dell’aspetto culturale delle lingue, che si svolge parallelamente al programma della classe. 

“L’idea deriva dalla volontà della scuola di organizzare quella che abbiamo chiamato ‘la rinascita delle lingue’ – spiega Katy Destro, insegnante di italiano per gli Anni 9, 11 e 12 – con l’obiettivo di rendere il curriculum e lo studio delle lingue più coinvolgente e per dare una spinta all’aspetto culturale”.

Il Language Immersion Team, coordinato da uno degli insegnanti di italiano, Roberto Asquino, lavora in affiancamento ai colleghi della classe, e contemporaneamente si occupa di proporre ai 470 studenti di italiano della scuola attività creative o culturali legate ai temi trattati. 

“In classe, ad esempio, abbiamo parlato della piazza italiana e i ragazzi hanno realizzato insieme all’Immersion Team dei modellini tridimensionali di quella che potrebbe essere una tipica piazza italiana, con la chiesa, le strade e tutti gli elementi più caratteristici. Questo li ha molto coinvolti”, racconta Destro. 

Il gruppo di insegnanti del St Monica cerca di far entrare i ragazzi in contatto con tutti gli aspetti che coinvolgono una lingua; quindi, non solo la grammatica ma anche le abitudini, le tradizioni e la storia che risiedono dietro la lingua italiana, proponendo loro diverse esperienze.

“Con gli Anni 11 e 12, organizziamo una gita al nostro campus di Strath Creek, a circa un’ora e mezza dalla sede di Epping, dove trascorriamo un paio di giorni immersi nella cultura italiana. Parliamo in italiano, organizziamo diverse attività durante la giornata, guardiamo film italiani e cuciniamo. Quest’anno prepareremo la pizza, visto che abbiamo anche un forno a legna”, spiega l’insegnante (in foto).

A scuola, nel frattempo, si svolge la settimana del ‘club delle lingue’: durante la pausa pranzo i ragazzi del junior campus giocano a calcio o si cimentano nel gioco delle carte, imparando la 'briscola' e la 'scopa', mentre ascoltano musica e assaggiano cibi tipici come i cannoli siciliani.

Nonostante il programma bilingue CLIL sia stato cancellato, l’approccio alla base dell’insegnamento dell’italiano rimane lo stesso: si vuole aggiungere contesto alle nozioni insegnate in classe, per scoprire le unicità del Bel Paese.

“Con i ragazzi dell’Anno 10 abbiamo fatto un lavoro interessante sui Comuni e sulle sagre che ci ha portato a scoprire prodotti tipici, ma anche le differenza di clima fra le varie zone d’Italia”, continua Katy Destro .

L’obiettivo del preside Hanley è che i ragazzi parlino la lingua il più possibile, e Destro ha in mente di creare dei podcast con gli studenti degli ultimi due anni, per narrare i fatti più significativi accaduti in Italia, ma anche per raccontare la storia di personaggi famosi e artisti della Penisola.

“Con gli studenti dell’Anno 11 ci dedichiamo allo studio della vita di Maria Montessori, una rivoluzionaria che aiuta a introdurre molto bene il discorso del ruolo delle donne. Mi piace anche inserire la letteratura in classe: utilizzo, ad esempio, la lettura di una pagina di Alessandro Baricco, non solo perché è piacevole, ma è anche un ottimo spunto per introdurre l’uso del congiuntivo”, conclude l’insegnante.