MELBOURNE – Kim Peake, massima dirigente del Dipartimento della Sanità e i servizi alla persona (DHHS), ha rassegnato le dimissioni, dopo essere stata accusata di non aver adempiuto ai propri doveri.

Queste ulteriori dimissioni a due mesi dalla sua deposizione presso la Commissione indipendente d’inchiesta, e dopo quelle dell’ex ministro della Sanità, Jenny Mikakos, e del Segretario del Dipartimento del premier, Chris Eccles.

Mikakos, che era stata biasimata dal premier per la gestione delle quarantene, ritenute la causa della seconda ondata pandemica nel Victoria, era stata particolarmente critica nei confronti di Peake, dicendo che non le aveva comunicato informazioni fondamentali sulle mancanze nel sistema.

Inoltre, Peake era finita nel mirino del DHHS, per aver nascosto informazioni chiave alla Commissione d’inchiesta sulle quarantene, sostenendo che altre agenzie erano coinvolte nella gestione del sistema, dichiarazioni che non sono però state supportate da altre testimonianze.

Il leader dell’opposizione, Michael O’Brien, ha detto che le ultime dimissioni aumenteranno la pressione sul premier: “Quella di Kim Peake è l’ultima testa a rotolare, nel disperato tentativo del premier di evitare di assumersi ogni responsabilità per il fallimento del sistema di quarantene negli alberghi – ha detto -, prima è stata la volta del ministro, che si è dimessa per disgusto, e poi di due segretari di dipartimento. Ma per Daniel Andrews, tuttavia, non ci saranno abbastanza agnelli del sacrificio per evitare di assumersi le sue responsabilità”.

Kim Peake, segretaria del DHHS da cinque anni, che verrà sostituita dal suo vice, il professor Euan Wallace, ha detto di aver deciso di lasciare l’incarico per seguire nuove opportunità di lavoro