La più antica università in attività continua al mondo è riconosciuta come l’Università di Bologna.
La data precisa della sua fondazione si perde nella nebbia del tempo: si pensa che l’insegnamento al di fuori delle scuole ecclesiastiche sia iniziato nel 1088, ma la creazione formale di un’università che riunisse diverse discipline, si pensa, sia avvenuta intorno al 1180.
L’Università di Oxford fu probabilmente istituita intorno al 1200, anche se si sa che l’insegnamento accademico avvenne in qualche modo a partire dal 1096.
Nel corso del tempo nacquero altre università – a Cambridge, Salamanca in Spagna, Padova, Napoli, Coimbra in Portogallo, Valladolid in Spagna, Perugia, Praga, Siena e poi nel 1361 a Pavia.
Se si controlla questo elenco, si nota subito che sei delle undici città elencate sono in Italia.
In questo periodo furono fondati altri centri di istruzione superiore anche in altre città italiane, come Modena, Parma, Macerata, Roma e Firenze, ma le loro università hanno storie più complesse o interrotte.
Nel caso di Macerata, per esempio, notiamo che l'insegnamento giuridico risale al XIII secolo, ma il riconoscimento ufficiale di un’università avvenne solo nel 1540.
È evidente che durante il Medioevo l’Italia è stata un baluardo dell’apprendimento avanzato e per secoli ha guidato il mondo nella scoperta e nell’apprendimento della conoscenza.
Gli studenti viaggiavano da tutta Europa per studiare in Italia.
Naturalmente non c’erano barriere linguistiche: per secoli la ricerca e l’insegnamento si facevano in latino, la lingua universale del cristianesimo occidentale.
Col passare del tempo, le università di tutta Europa hanno smesso di insegnare e funzionare in latino, passando alle rispettive lingue nazionali, come l’italiano in Italia e il francese in Francia.
Oggi l’Italia ha un’ampia gamma di università pubbliche, private e online.
La Sapienza di Roma ha più di 107.000 studenti - gli statistici hanno calcolato che ci sono solo 1,5 metri quadrati di campus disponibili per ogni studente, se tutti sono presenti nel campus allo stesso tempo.
Altre università molto grandi sono quelle di Napoli, Bologna e Torino.
La più piccola sembra essere l’Università Humanitas, un’università privata di medicina recentemente fondata a Milano con soli 140 studenti.
Esistono anche università italofone fuori dall’Italia.
Negli anni ‘70 e ‘80, c’era l’Università nazionale somala, istituita con il sostegno finanziario e morale del governo italiano e con molti docenti provenienti dall’Italia.
Il suo scopo era quello di fornire un’istruzione superiore agli studenti somali che avevano completato la scuola secondaria in italiano.
Ha operato con successo fino allo scoppio della guerra civile in Somalia, nei primi anni ‘90.
Ha riaperto nel 2014 insegnando esclusivamente in inglese, poiché solo i somali più anziani parlano ancora l’italiano.
L’Università della Svizzera italiana (USI) è stata fondata nel 1995 in Ticino.
Con il suo campus principale a Lugano, e solo 4.000 studenti, ha un’eccellente reputazione internazionale.
L’unica altra università al di fuori dell’Italia a insegnare corsi di laurea in italiano è l’Università Nostra Signora del Buon Consiglio di Tirana, in Albania.
Fondata nel 2004 da un ordine cattolico, è di fatto trilingue, con programmi in italiano, ma anche in albanese e inglese.
Grazie a convenzioni di assegnazione congiunta di lauree con le università di Roma, Bari e Firenze, è unica nel suo genere, in quanto i suoi titoli di studio sono ufficialmente riconosciuti contemporaneamente in Albania e in Italia.
Ha solo 1.500 studenti, ma circa 500 docenti sono italiani – per cui studiare in italiano è facile.
Accoglie studenti da tutto il mondo, quindi per uno studente australiano alla ricerca di un’esperienza insolita a un costo molto più basso rispetto all’Australia, la Nostra Signora rappresenta un’ottima opzione.